Norma rinviata, i procuratori insorgono

La normativa varata dal legislatore italiano sul finire del 2017 doveva entrare in vigore entro il 30 giugno, ma è stata procrastinata al 1 gennaio 2020 (quando già risultano iscritti centinaia di aventi diritto) da un provvedimento della Presidenza del Consiglio
Norma rinviata, i procuratori insorgono© LaPresse
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ROMA - La deregolamentazione FIFA del 2015 sul tema degli agenti sportivi (l'ex presidente Blatter decise di cancellare l'albo) crea ancora oggi spiacevoli conseguenze. In Italia, dove si è tornati all'esame di abilitazione, c'è un nuovo caso da segnalare: la normativa varata dal legislatore italiano sul finire del 2017 doveva entrare in vigore entro il 30 giugno, ma è stata procrastinata al 1 gennaio 2020 (quando già risultano iscritti centinaia di aventi diritto) da un provvedimento della Presidenza del Consiglio. Una mossa che favorisce quei soggetti senza “titolo abilitativo” che, di fatto, potranno esercitare la professione in questo calciomercato pur non avendo superato l'esame CONI a marzo e la successiva prova in FIGC.

I sindacati, la Iafa (Italian Association of football agents) e l'AIACS (Associazione Italiana Agenti Calciatori e Società), hanno espresso il loro disappunto per il provvedimento, firmato in data 27 giugno dal sottosegretario con delega allo sport Giorgetti. «Stiamo valutando azioni giudiziarie per impugnarlo - ha dichiarato il presidente della IAFA Christian Bosco - ed inoltre segnalare alle preposte autorità di controllo che questi soggetti non hanno i requisiti per svolgere attività di intermediazione. I diritti vanno conquistati». «Chiediamo alla Federcalcio e al CONI un incontro - ha aggiunto il numero uno dell'AIACS, Beppe Galli - il provvedimento è illegittimo e incostituzionale, in contrasto con varie norme di rango superiore».


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