Caos Genoa, clamoroso retroscena su Andreazzoli: ecco come è andata

Il tecnico aveva capito che sarebbe stato allontanato dalla panchina, poi il dietrofront: a far clamore però è la scarsa sensibilità dimostrata dal club. Vi spieghiamo come è andata
Andreazzoli (Genoa)© Getty Images
Alfredo Pedullà
2 min

La gloria può finire sotto il tappeto, a patto che non trascini il rispetto come se fosse zavorra. Enrico Preziosi divora allenatori con passione, specialità della casa. Pochi rivali al mondo, incoerenza e pentimenti: li cambia come se fossero cravatte. I risultati recenti del Genoa sono un pianto, ma questo è un altro paio di maniche. Se il divoratore per antonomasia pensa che calpestare il prossimo sia una regola, pensa male. Aurelio Andreazzoli ha 65 anni, è un maestro di calcio e una persona perbene, ma anche se fosse un incapace cambierebbe poco.

Dopo aver memorizzato che il suo datore di lavoro sta scegliendo il sostituito giocando con i bussolotti, si interroga per quale motivo come minimo non venga avvertito. E sollevato. Poi scopre che, a poche ore dall’allenamento, glielo cancellano, mentre lui magari sta preparando appunti nel bel mezzo della malinconia da predestinato al licenziamento. Lo avvertono con la sensibilità di un elefante: avevi due giorni liberi, te ne diamo un altro. Traduzione: così scegliamo meglio il tuo sostituto.

Se lo cucinano a fuoco lento, senza comunicargli altro, schiaffeggiandolo nell’intimo della sua dignità. Ma poi, state comodi in poltrona e sorseggiate una camomilla, al terzo mancato accordo (Guidolin dopo Gattuso e Pioli) il fantasioso Preziosi si arrende e chiede allo sfiduciato, avvilito, vituperato e praticamente “esonerato” Andreazzoli di presentarsi all’allenamento di oggi. Se non fosse che Aurelio tiene famiglia, ci sarebbe da dire “grazie, ne scelga un altro al posto mio”. Non c’è bonifico senza rispetto. Meglio: se non hai rispetto, tieniti il bonifico.


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