Lazio, dossier Bruges: dai gol di Vanaken ai 3 ko in campionato

Il 4-3-3 del tecnico Clement e la velocità di Diatta, l’importanza di Vormer in fase di costruzione e i dribbling del nuovo gioiello De Ketelaere (19 anni, decisivo con lo Zenit). Una squadra con diversi talenti, ma che in campionato ha già perso tre partite (due in casa)
Lazio, dossier Bruges: dai gol di Vanaken ai 3 ko in campionato© EPA
Stefano Chioffi
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In Belgio, nel Genk, la Lazio ha saputo trovare un fenomeno come Milinkovic. E sempre qui, nel cuore delle Fiandre, il direttore sportivo Tare ha preso Marusic, seguito ora dal Paris Saint Germain (come ha scritto "L'Equipe") e scoperto nell’Oostende proprio come Lukaku junior, frenato a Roma da una lunga catena di infortuni. Negli ultimi dieci anni, il Belgio ha fatto registrare una crescita esponenziale a livello di settori giovanili e plusvalenze, entrando in concorrenza con la famosa scuola olandese per numero di giocatori ceduti nei campionati europei di maggiore prestigio.

C’era anche un altro investimento che la Lazio aveva pianificato nella Jupiler Pro League, dove hanno cominciato a farsi conoscere Lukaku e De Bruyne, Mertens e Hazard: il nome è quello di Wesley, brasiliano, che Tare provò a portare a Roma nell’estate del 2018, trattando proprio con il Bruges. Wesley, in gran segreto, fu invitato anche a Formello, visitò il centro sportivo e raggiunse un accordo per cinque anni. Un affare saltato per il gioco al rialzo del Bruges e per l’inserimento dell’Aston Villa, pronto a offrire venticinque milioni e a farlo volare a Birmingham. Wesley, 24 anni, è fermo per infortunio da gennaio, sta recuperando da una lesione ai legamenti del ginocchio sinistro. Cinque gol in Premier e l’intervento chirurgico. La Lazio rimane il suo rimpianto.

Il Bruges, avversario dei biancocelesti in Champions, è un club abituato a investire sui giovani. La sua politica di gestione si ispira a quella dell’Ajax: valorizzare e vendere. Un circolo virtuoso: l’autofinanaziamento è la chiave per tenere i conti in equilibrio. E’ campione del Belgio e ha vinto tre titoli negli ultimi cinque campionati. Squadra sfrontata, con diversi talenti, ma anche acerba, che ogni tanto si smarrisce: poca esperienza e sbalzi di rendimento, come testimoniano le tre sconfitte (due in casa) subite in campionato con lo Charleroi, il Beerschot e - sabato scorso - con il Leuven.

Nella Jupiler Pro League, il Bruges è secondo a -1 dall’Anversa: diciannove punti in dieci partite, ventitré gol realizzati (migliore attacco) e otto subiti. In Champions si è guadagnato credibilità vincendo a San Pietroburgo contro lo Zenit: 2-1, gol del nigeriano Dennis e di De Ketelaere, classe 2001. Età media bassa: 24,2 anni. Una rosa di 27 giocatori. L’allenatore è Philippe Clement, ex difensore, seconda stagione sulla panchina dei nerazzurri.

Il modulo è il 4-3-3. Difesa alta, pressing, gioco veloce e rischioso, ma anche logorante sotto l’aspetto della tenuta atletica. Un calcio propositivo, martellante e dispendioso. Il portiere titolare è Mignolet e ha indossato in passato la maglia del Liverpool: è risultato positivo al Covid, come i suoi compagni Kossounou e Krmencik. Aspetta l’esito dell’ultimo tampone. Contro la Lazio, in porta, Clement si affiderà probabilmente ancora a Horvath, doppio passaporto (americano e ungherese), sicuro tra i pali e incerto sui cross, nelle uscite alte. Il terzino destro è l’angolano Clinton Mata: si sgancia spesso, ha una mentalità da ala pura, si offre in appoggio ai centrocampisti e in marcatura ha dimostrato qualche fragilità.

La coppia centrale, in difesa, è formata da Mechele e dall’uruguaiano Ricca, ex Danubio e Malaga. Mechele è un regista arretrato, fa ripartire l’azione: personalità e lancio lungo. Ricca è mancino, rapido e forte sull’anticipo, ha soffiato il posto al colombiano Balanta, lanciato dal River Plate. Sulla fascia sinistra si muove Sobol, ucraino, stesse caratteristiche di Clinton Mata: corsa, dinamismo, cross.

La luce è Vanaken, 28 anni, mezzala, pericoloso sui calci di punizione e rigorista. E’ alto un metro e 95, forza e resistenza, tiro da fuori area. Cinque gol e tre assist in campionato. Rits è il mediano, lavora in copertura, guida il pressing, arretra a volte sulla linea dei difensori, tra Mechele e Ricca. Prezioso anche il contributo di Vormer, il più esperto (32 anni), ex Feyenoord, con i suoi passaggi filtranti e il suo senso tattico: quattro assist in campionato, nessuno come l’olandese. Gioca sul centro-sinistra, ha un peso specifico notevole negli schemi di Clement.

L’attacco rappresenta il grande patrimonio del Bruges: i movimenti delle punte ricordano quelli del Sassuolo di De Zerbi. I pericoli arrivano da Diatta, ventuno anni, ala destra, senegalese, dribbling, scatto, cinque gol in campionato (capocannoniere della squadra con Vanaken): somiglia a Boga.

Dennis, invece, è un finto nove ed è stato protagonista nel debutto in Champions contro lo Zenit: rapido come Diatta e molto generoso, è un centravanti di manovra, favorisce con i suoi movimenti i blitz in area di Vanaken. Un tridente in cui troverà spazio stasera anche De Ketelaere, trequartista che Clement ha trasformato in esterno: è mancino, ha diciannove anni, è alto un metro e 92, inventa e trova spesso il varco giusto.


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