Europa League, Inter-Getafe 2-0: Lukaku e Eriksen fanno volare Conte

Le reti del belga e del danese permettono ai nerazzurri di approdare ai quarti di finale contro Rangers o Leverkusen il prossimo lunedì. Gli spagnoli falliscono un calcio di rigore nella ripresa
Europa League, Inter-Getafe 2-0: Lukaku e Eriksen fanno volare Conte© EPA
Simone Zizzari
6 min

GELSENKIRCHEN - Lukaku apre, Eriksen chiude. In mezzo tante occasioni fallite per un’Inter bella (a tratti) e fortunata in questa versione europea. Quello che conta, alla fine è il risultato che arride a Conte. Il 2-0 rifilato al Getafe è un bel viatico per questa Europa League in versione ridotta. Lunedì l’Inter sarà di nuovo in campo per affrontare nei quarti i Rangers o (molto più probabilmente) il Leverkusen. Un altro banco di prova impegnativo per una squadra che ha voglia - e si vede - di riportare a Milano un trofeo che manca dal lontano 2011. Ma l’Inter vista a Gelsenkirchen è stata anche fortunata, dicevamo, soprattutto quando a metà ripresa Molina dal dischetto spreca un rigore assegnato al Getafe dall’arbitro Taylor. Sarebbe stato il gol del pari e chi lo sa che partita sarebbe venuta fuori in quel caso. Invece gli spagnoli si piegano alla legge dei fenomeni Lukaku (30 gol in stagione, il suo record personale) ed Eriksen (entrato a dieci minuti dalla fine e subito in gol). E’ soprattutto sulla vena realizzativa del bomber belga e sulla luna giusta di Lautaro Martinez che si decideranno le sorti europee (e forse future alI’Inter) di Conte.   

Le scelte di formazione di Conte

Nel primo dei tre incontri ravvicinati Italia-Spagna (gli altri saranno Roma-Siviglia di domani e Barcellona-Napoli di Champions) il tecnico nerazzurro si affida allo stesso undici vincente di Bergamo con Bastoni alla prima da titolare in Europa. In avanti spazio a Lukaku e Lautaro con Eriksen e Sanchez pronti a subentrare a gara in corso.

 

Inter, avvio shock. Poi ci pensa Lukaku

I primi minuti sono scioccanti per l’Inter che viene schiacciata dalla furia del Getafe. La squadra di Bordalas mette da parte tutti i suoi princìpi difensivi e si riversa in area di Handanovic a caccia del gol-lampo. In 120 secondi i nerazzurri tremano due volte e sul tarantolato Maksimovic è Handanovic a compiere il miracolo. L’aggressività degli spagnoli manda in confusione l’Inter che non riesce a prendere le giuste misure agli avversari. Allo scoccare del quarto d’ora la difesa dell’Inter si perde completamente Mata che, solo in piena area nerazzurra, si ritrova una ghiotta palla gol neutralizzata da un intervento prodigioso in scivolata di Bastoni. In avanti Lukaku e Lautaro non ricevono supporto da Brozovic e corrono a vuoto. Il problema è il centrocampo che soffre tremendamente la vivacità di Nyom e Cucurella, capaci di asfissiare sul nascere ogni iniziativa interista. La prima fiammata nerazzurra porta la firma di Lautaro al 25’ con un diagonale dal limite che Soria devia in allungo con estrema difficoltà. E’ il segnale di risveglio per gli uomini di Conte che due minuti dopo sfiorano nuovamente il gol prima con Martinez e poi con D’Ambrosio. Il vantaggio interista è nell’aria e arriva al 33’: lancio di Bastoni per Lukaku che di fisico tiene il ritorno di Etxeita e poi batte Soria con un diagonale imprendibile. Un’occasione, un gol: il marchio di fabbrica dello spietato bomber Romelu. La reazione del Getafe è meno incisiva del previsto anche a causa della benzina consumata in modo eccessivo durante l’arrembante inizio. L’Inter gestisce senza affondare ulteriormente fino al termine del primo tempo.

Eriksen entra e chiude i giochi

Nella ripresa l’Inter sfiora il bis in apertura prima con Barella e poi con una spettacolare girata al volo di D’Ambrosio. Il Getafe è alle corde, i nerazzurri padroni della partita. Godin si rende pericoloso sugli sviluppi di un paio di calci da fermo ma non riesce a finalizzare al meglio. Il problema è solo questo: l’Inter domina, crea occasioni da gol ma non chiude la pratica lasciando aperta la porta della speranza agli avversari che, per fortuna di Conte, peccano di lucidità nei momenti decisivi. I brividi, però, non mancano. Handanovic al 66’ salva con un prodigio su un colpo di testa di Mata. Al 74’ gli spagnoli hanno una chance enorme per agguantare il pari. Da un cross di Rodriguez dalla destra arriva il tocco di mano di Godin che regala il penalty agli avversari. Sul dischetto va lo specialista Molina che angola troppo e calcia a lato. Il pericolo scampato regala nuove energie all’Inter che all’80’ avrebbe la chance del match point fallita in modo incredibile da Lukaku, incapace di spingere un rete un pallone d’oro servitogli da Barella. Sembra destino dell’Inter quello di soffrire fino all’ultimo ma a salvare Conte dallo stress eccessivo negli ultimi minuti di pensa Eriksen che, appena entrato al posto di Brozovic, infila il gol del 2-0 che spalanca le porte ai quarti di finale di lunedì prossimo contro Rangers o Leverkusen. Una vittoria, quella dell’Inter, sofferta ma meritata. Il cammino europeo di Conte può proseguire.


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