Falli di mano e Var: incontro fra arbitri e club a Roma

L’incontro, voluto dal presidente della Federcalcio, Gravina mira a fare quadrato sulle regole e, soprattutto, sulla loro applicazione
Falli di mano e Var: incontro fra arbitri e club a Roma
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Edmondo Pinna

ROMA - Falli di mano, interventi del VAR, spiegazioni che sfioreranno le geometrie e le dinamiche delle azioni (occhio: siamo vicini al “giro di parole”). La serie A si riunisce a Roma alle 12, Nicola Rizzoli schiera il suo “capitano”, Gianluca Rocchi, davanti a allenatori, giocatori, dirigenti. A fare gli onori Fonseca (Roma), con Pellegrini, l’addetto agli arbitri Scala, il tm Gombar e Manolo Zubiria, e Simone Inzaghi (Lazio) con Lulic; ci sarà Ranieri della Samp che nella Capitale è di casa (e ne ha una), non dovrebbe esserci Sarri (presenti sicuri, Martusciello e Barzagli), neanche Thiago Motta e neppure Mazzarri (presente Moretti). Da Milano, sponda Inter, Conte dovrebbe inviare il fratello Gianluca con Handanovic e il tm Tagliacarne, mentre il Milan sarà presente con Pioli, Bonaventura e il tm Romeo. Da Napoli salirà Ancelotti con Giuntoli, il tm De Matteis, il segretario Vallefuoco e Lombardo. Presenti anche Montella (Fiorentina), con il ds Pradè e Marangon, e Maran (Cagliari), accompagnato da Cragno. Il Parma “schiererà” Tarozzi (il vice di D’Aversa), Lucarelli, Hernani e il tactical referee Pinzani. Per la Spal dovrebbe essere certa la presenza di Semplici, mancherebbero invece Grosso (Brescia) e Liverani (Lecce), ma anche in questo caso la società invierà i suoi tesserati. L’incontro, voluto dal presidente della Federcalcio, Gravina (parteciperà anche il presidente dell’AIA, Marcello Nicchi), mirerebbe a fare quadrato sulle regole e, soprattutto, sulla loro applicazione. Il fatto che arrivi dopo 12 giornate di campionato (di solito si fa dopo il girone d’andata), fa capire quale sia il livello delle polemiche (e, di conseguenza, degli errori arbitrali), che vanno subito arginate.

Falli di mano e Var al centro della discussione

Le controversie maggiori sono arrivate sui falli di mano (De Ligt ha mostrato, suo malgrado, un campionario completo, ma anche il tocco di Lucioni in Lecce-Roma - braccio che va verso il pallone - meriterebbe di essere spiegato, visto che dalla Commissione è passato come “non rigore”) e proprio questo tipo di fallo dovrebbe occupare gran parte dell’incontro, visto che troppo diverse sono state le interpretazioni da parte degli arbitri, colpa anche delle diverse “disposizioni” impartite loro. Orsato, ieri a Trofeo Maestrelli a Montecatini, è stato chiaro: «La valutazione sui falli di mano è stata il problema più grande di questo inizio di campionato, il VAR ci aiuta, chiediamo comprensione. Il razzismo? Tutti dobbiamo fare in modo che accada». Rispetto a quanto spiegato prima dell’inizio di campionato, dovrebbero esserci alcune correzioni in corsa. Una, ad esempio, dovrebbe riguardare il tocco ravvicinato che porta ad un tocco di mano/braccio punibile con il rigore. Era praticamente sparito, come “esimente”, dovrebbe tornare (tanto che proprio quello di De Ligt in Lecce-Juve dovrebbe non essere considerato rigore). Altro argomento caldo, gli interventi del VAR, sui quali ormai non c’è più certezza, al di là del protocollo. Un indirizzo va dato: perché sul rigore di Lazio-Lecce (invasione di Lapadula ma anche di alcuni giocatori biancocelesti) è intervenuta la tecnologia e sugli altri (praticamente tutti avevano un’invasione) no? Le regole non sono un tanto al chilo. Oggi le risposte. 


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