Pisacane, muro del Cagliari

Il guerriero della difesa ha ritrovato il posto da titolare. Dopo la buona prova al Tardini ora lo aspetta il Genoa
Pisacane, muro del Cagliari© LAPRESSE
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CAGLIARI - Lui lo sa: il calcio e in generale la vita non ti regalano niente. Ma il guerriero del Cagliari, Fabio Pisacane non ha mai mollato ed ora si gode un nuovo momento felice della sua carriera perché, a trentatré anni ha ritrovato quella maglia da titolare che sembrava un lontano miraggio durante il precampionato. Ma il numero 19 rossoblù ne era consapevole e nonostante la concorrenza agguerrita e qualche proposta interessante che gli è arrivata dallo Stivale l'estate scorsa, non ha avuto dubbi. Ha deciso di restare in Sardegna, in quella città che nell'estate del 2015 non ha esitato a definire un punto di arrivo della sua carriera da calciatore professionista, per giocarsi il posto settimana dopo settimana.

In panchina alla prima contro il Brescia, Maran lo ha voluto come uno dei tre centrali nella difesa inedita schierata contro l'Inter per poi rivolgersi di nuovo a lui a Parma pur con il reparto che è tornato a quattro. Il sacrificato è stato Klavan, di rientro dagli impegni con la nazionale estone, ma probabilmente il roccioso difensore partenopeo sarebbe comunque stato nell'undici iniziale. Servivano grinta e carattere per uscire da un momento delicato dopo le due sconfitte consecutive e il tecnico isolano non ha esitato a rivolgersi ad una garanzia come Pisacane che ancora una volta ha fatto la sua parte. Quel tocco galeotto su Sensi che è costato al Cagliari il rigore decisivo a favore dell'Inter è ormai un lontano ricordo per il difensore che si è fatto perdonare per quella leggerezza dovuta più ad un eccesso di zelo che ad un errore vero e proprio.

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