Nainggolan: «Sono all'Inter per vincere»

Presentazione ufficiale per il belga che ha scelto la maglia numero 14 e non ha voluto parlare molto della Roma. Poi su Spalletti: «Non sono qui sono per lui, ma mi conosce e sa come utilizzarmi».
Andrea Ramazzotti
7 min

MILANO - Radja Nainggolan è stato presentato oggi alla stampa. Con la maglia numero 14, il Ninja ha risposto alle domande pesando ogni parola. Pochissimi sorrisi e zero voglia di parlare del suo addio alla Roma, ma di certo la voglia di far bene all’Inter non gli manca.

Come immagina il suo esordio a San Siro?
Spero di fare una bella partita. Voglio dare il mio contributo perché gli obiettivi si raggiungono tutti insieme, non con le prestazioni dei singoli.

Quando il primo gol con l’Inter?
Spero arrivi presto. Il gol non è un’ossessione: per me contano i risultati della squadra.



Quali sono state le sue sensazioni con la nuova maglia dell’Inter?
Ringrazio tutti anche il chairman Zhang perché mi hanno voluto fortemente. Sono contento di essere qua e non vedo l’ora di iniziare quest’avventura.

Con lei l’Inter potrà lottare per lo scudetto? Perché ha scelto l’Inter?
Io spero di vincere prima possibile perché non ho ancora vinto niente. Sto facendo un passo importante della mia carriera, ho trovato un allenatore con cui ho lavorato bene e spero che si possano ottenere bei risultati e vincere presto qualcosa.



Due giorni fa ha detto che l’Inter l’ha fatta sentire importante e la Roma meno. Cosa è venuto meno nella Capitale?
Non voglio parlare molto di Roma perché adesso devo guardare al presente. Per come è finita a Roma, dico che poteva finire diversamente. Sono contento di essere qua, mi hanno chiamato tutti, dai dirigenti ai compagni, all’allenatore. Spero di ripagare la fiducia della società.

L’ha convinta Spalletti a scegliere la maglia nerazzurra?
Ritrovarlo è un bene, ma non sono venuto per lui e basta. Sono stato chiamato da tutti e l’Inter è un club importantissimo.



Perché ha scelto il numero 14?
Il mio numero è il 4, ma qui all’Inter è stato ritirato. Il 14 è un numero importante e storico. Volevo fortemente il 4 e ho scelto il primo… 4 disponibile.

Ci può raccontare se è stato vicino a venire all’Inter anche in passato?
Io faccio il giocatore e quando si parla di interessamenti di altri club, li considero chiacchiere finché non si arriva al dunque. Ogni cosa che succede, succede perché deve succedere. In passato sono stato contattato, ma non è andata bene Ora è arrivato il momento giusto e me lo godrò al massimo.

Icardi la aiuterà a segnare tanto come ha fatto Dzeko?
Per me sono due grandi attaccanti, un po’ diversi l’uno dall’altro. Icardi vive per il gol, mentre Dzeko ha una struttura fisica diversa e lavora più per la squadra. Sono due grandi attaccanti: mi sono trovato bene con Edin e spero di fare lo stesso con Icardi.

C’è un compagno con cui è particolarmente contento di giocare?
Dire Mauro sarebbe scontato perché fa sempre più gol di tutti, ma all’Inter ci sono tanti giocatori di qualità. Perisic quando sta bene può fare la differenza, ma ce ne sono pure altri. Speriamo di ottenere dei risultati importanti.



Tecnicamente e tatticamente cosa può dare all’Inter?
Dove mi metterà lo deciderà il mister. Lui è intelligente e mi conosce: saprà dove mettermi.

Che tipo di giocatore è Dembelé? Lo chiamerà per portarlo all’Inter?
Dembelé fa il Mondiale e io non lo stresso. E’ un giocatore forte ed è un mio grande amico perché siamo cresciuti insieme. Non posso decidere il suo futuro però è forte.

Che voto dà al mercato dell’Inter con il suo arrivo?
Io sono contento di essere qua e spero di rinforzare la squadra. I voti dovete darli voi.

Che impressione le hanno fatto i vertici di Suning?
Dopo qualche anno che non si vince si vuole cambiare. Lo scorso anno la squadra è stata rinforzata e lo è stata anche quest’anno. Noi avremo grandi obiettivi come la società e speriamo di ottenere grandi risultati.

Ha già parlato con Icardi?
Lo avevo già sentito negli scorsi giorni. Gli ho detto che ero carico e lui mi ha detto la stessa cosa.

Con Spalletti si è trovato meglio che con Di Francesco?
Non voglio parlare della Roma, l’ho già detto. Nel calcio penso che parlino le statistiche. Con Spalletti arrivavo più in area, mentre nel modo di giocare di Di Francesco ero più arretrato. Io ho sempre lavorato sodo e dato il meglio di me stesso, ma lo scorso anno ho fatto un campionato meno positivo guardando le statistiche.

Quanto ha inciso nella sua scelta il fatto che l’Inter si sia qualificata per la Champions?
Ora dico che ha inciso, ma magari la scelta sarebbe stata la stessa anche senza la Champions. Un giocatore si deve sentire importante e io mi sono sempre sentito importante per l’Inter. Fin dal primo momento che mi hanno cercato.

Due anni fa il 28 giugno Suning si presentava in questo hotel a Milano. E’ fiducioso che il gap dalla Juve si possa colmare nel breve periodo?
La Juve vince da tanti anni e si rinforza ogni anno anche se cede qualche giocatore. E’ una squadra lunga: la Juve prima o poi sbaglierà un campionato e noi dobbiamo farci trovare pronti. Spero che qualche altro giocatore arrivi, ma poi starà a noi avere continuità.

Giocare dietro una punta è sul suo unico ruolo?
Io posso fare anche il mediano. L’importante è dare il massimo per aiutare la squadra e io cercherò di farlo.

Lei è stato accolto in maniera molto calda dai tifosi. Cosa ha pensato quando ha visto quei due muri di folla?
Per un giocatore è importante essere accolti bene, ma per un giocatore parla sempre prima il calcio. Io ho sempre fatto così: dimostrare in campo. Per questo ho guadagnato l’affetto dei tifosi.

Questa è l’estate del Mondiale. Che idea si è fatto di Russia 2018? L’Inter era quello di cui aveva bisogno per non pensare alla mancata convocazione del Belgio?
Non lo sto seguendo molto perché non sono stato convocato e mi sto godendo più le vacanze. Non penso troppo al Mondiale, ma sono sereno e supero facile queste cose. Sono concentrato con l’Inter e spero di far bene qui.

Cosa fa nella vita? Come trascorre le vacanze il Ninja?
La mattina porto la bambina a scuola, poi vado all’allenamento e nel pomeriggio relax totale. Mi piace vivere la vita, uscire a pranzo e a cena, godermi le giornate perché se non mi godo adesso la vita quando lo faccio. 

 


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