Inter, Spalletti: «Totti, Zaniolo e la Roma: vi dico tutto»

Alla vigilia della gara contro i giallorossi in conferenza stampa il tecnico nerazzurro ha parlato di presente e passato mostrando grande fiducia nella sua squadra: "La corta è tirata al punto giusto ed emette un bel suono".
Inter, Spalletti: «Totti, Zaniolo e la Roma: vi dico tutto»© ANSA
Andrea Ramazzotti
9 min

INVIATO AD APPIANO - Alla vigilia della partita contro la Roma Luciano Spalletti ha evitato qualsiasi tipo di polemica e ha pensato solo alla sua squadra. Niente "stoccate" a Totti, niente proclami sul futuro: Lucio si è concentrato solo sul presente e sull'importanza dei tre punti in palio.

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Spalletti, come sta l’Inter?
La squadra ultimamente sta disputando delle prestazioni corrette per il calcio che possiede. La cordFa è tirata al punto giusto: non è né moscia, né troppo tirata da rischiare di spezzarsi. La pizzichiamo volentieri in queste condizioni perché emette un buon suono.

Contro la Roma che gara si aspetta?
Mi aspetto un match difficile perché la Roma è una grande squadra che sta attraversando un buon momento, con ottime prestazioni e buoni risultati. Lottare per la Champions con la Roma, che negli ultimi anni ha vissuto sul podio del campionato, vuol dire che stiamo facendo un lavoro corretto.

Che giudizio dà del calendario in questo finale di stagione?
Ogni volta che scendiamo in campo dobbiamo fare delle prestazioni corrette per non lasciare punti per strada contro qualsiasi compagine. Bisogna affrontare chiunque con maturità, con quella garra che serve per portare a casa i contrasti che fanno sviluppare il gioco. Ci vorranno tante componenti e l’Inter le ha a disposizione: dobbiamo solo metterle nelle partite.

Quanto è importante il supporto dei tifosi contro la Roma?
Ci siamo abituati a questo grande pubblico. Senza di lui saremmo senza un calciatore importante.

Questo è uno spareggio o un match point per la Champions?
Trovarsi a 6 giornate dalla fine a lottare significa aver ridotto il gap di differenza con quelle squadre come il Napoli e la Roma che hanno occupato il podio del nostro campionato negli ultimi anni. Per noi questo è un momento importantissimo e ci arriviamo nelle condizioni giuste, contenti di giocare una partita così.

Tottenham e Barcellona in semifinale di Champions, l’Eintracht in semifinale di Europa League. Questo rivaluta il vostro cammino in Europa?
Non mi interessa essere valutati dalle sconfitte. Ci devono essere considerazioni obiettive sul nostro cammino e sul nostro lavoro. Quando ti giochi la qualificazione per il turno successivo di una coppa, deve essere tutto a posto, o almeno il 90% delle cose. Il Napoli alla gara contro l’Arsenal non ci è arrivato al momento giusto, idem la Juventus che contro l’Ajax aveva qualche infortunato e a noi contro l’Eintracht. Non mi crea imbarazzo essere uscito a quel modo, visto il periodo in cui eravamo. Poteva succedere di uscire. Noi però siamo stati bravi a reagire subito, a non farci condizionare nelle partite successive del campionato. Abbiamo rimesso la macchina in carreggiata lavorando con serietà, professionalità e attaccamento.

Non avere Borja Valero e Brozovic la preoccupa?
Borja Valero c’è e Brozovic lo valuteremo oggi perché ha fatto le ultime 2-3 sedute anche se a parte e ci sarà da valutare se rischiarlo, cosa che non vogliamo fare, o no. Abbiamo già giocato senza tutti e due ovvero con Gagliardini e Vecino che hanno fatto molto bene. E poi c’è Joao Mario in un momento giusto e non bisogna escludere che possa giocare “basso”, un ruolo che sa fare.

Cosa le viene in mente adesso che incontra la Roma?
Prima di tutto i tre punti che posso portare a casa. C’è il ricordo di stagioni fatte sulla panchina della Roma, tutte in maniera molto vissuta e sentita perché a me piace fare così. Sono un bellissimo ricordo. Tiro sempre una riga, giorno dopo giorno, per non essere invogliato a tornare indietro, ma quello che ho alle spalle è una bella cosa che non dimenticherò mai. Ritroverò volentieri tante persone con cui sono stato.

Giocherà Icardi o Lautaro?
Difficile dirlo adesso. Dovrò fare delle valutazioni: stanno bene tutti e due e una scelta verrà fatta in maniera coerente, ma sarà una scelta difficile perché tutti e due morirebbero dalla voglia di giocare.

Totti nelle Roma del futuro può avere un ruolo ancora più importante rispetto a quello che ha avuto finora?
Mi rimane difficile andare in casa d’altri a dare dei consigli. Alla Roma sanno come fare e Totti sa come fare. Preferisco non entrarci dentro perché il mio ruolo è un altro e loro rimarranno una società forte, qualsiasi cosa faranno.

Dzeko lei lo vorrebbe all’Inter?
Si parla dei nostri oggi. E’ un avversario temibilissimo: noi in quel ruolo lì abbiamo Lautaro e Icardi che stanno facendo bene. Keita ha fatto il suo lavoro in maniera corretta. Per quel che riguarda il mercato dovete chiedere ad Ausilio: il professionista su questi argomenti è lui.

Si aspetta qualcosa in più da Perisic che non sempre è concreto?
Mi aspetto tanto da molti dei miei calciatori in questa fase perché, con le giornate che diminuiscono, i risultati sono ancora più importanti. Essere maturi e produttivi può fare la differenza per portare a casa una vittoria importante. Perisic è un calciatore esperto e di livello internazionale e affronterà la gara nel modo giusto.

Conoscendo l’ambiente romano, per la Roma questo “spareggio” è una partita dura. Lei conosce i punti deboli di Roma e della Roma. Come ci arriva?
La Roma arriva nel modo corretto perché hanno disputato buone gare come quello di Genova contro la Sampdoria. Per quel che riguarda il resto, le difficoltà che si attraversano in questo campionato, sono generalizzate. Io penso alle mie difficoltà e lavoro bene per l’Inter. Non penso agli altri.

La squadra a tratti incappa in cali. Come si possono eliminare?
Stare con le prime è possibile solo se hai una costanza di risultati importante, ma per essere con la Roma a lottare per la quarta posizione vuol dire che abbiamo già fatto qualcosa, un lavoro che ci ha messo nelle condizioni di essere migliorati. Fare risultati nelle prossime partite darebbe stimoli, fiducia e sicurezza.

L’Ajax può essere un esempio per come interrompere il dominio della Juve?
Quella è solo una partita. L’Ajax sta facendo buone partite ed è in testa al campionato olandese. L’Ajax nel nostro campionato è difficile da comporre perché poi tra il dire “si vuole vincere” e il farlo ci sono di mezzo dei contenuti e una serie di cose che vengono provate sul campo. Loro hanno una cultura a livello di nazione e di club per portare a casa un disegno. Ieri Dotto ha scritto un articolo in modo molto appassionato. Su alcune cose non mi trova d’accordo, ma mi ha fatto sentire davanti a uno specchio in alcuni passaggi. Quando che dice lui che è una penna importante del nostro giornalismo è vero perché lui scrive i difetti che ho in maniera corretta e appassionata. Noi abbiamo fatto operazioni in alcuni mercati perché eravamo costretti. Zaniolo è sicuramente un giocatore di qualità, ma non è l’unico che è rientrato nelle trattative di mercato e purtroppo abbiamo dovuto prendere delle decisioni di mercato per salire velocemente e fare un confronto dove tutti ci obbligano di stare. Non c’è il tempo per programmare con calma. Ogni decisione di mercato abbiamo sempre dovuto rendere conto al Fair Play Finanziario. E questo ci ha obbligato a mettere dentro dei giovani promettenti come Zaniolo. Noi i sacrifici fatti li abbiamo fatti per portare qua un giocatore come Nainggolan che ti dava subito il risultato della differenza che si era evidenziata.


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