Lazio, tra Guendouzi e Tudor è tregua fino a giugno: tutti i dettagli

Si è fermato per problemi al polpaccio sei giorni fa, ma pesano le tensioni pregresse e recenti con il tecnico
Fabrizio Patania
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ROMA - Si lavora per la tregua e per il disgelo, anche se da Formello negano si sia aperto un caso Guendouzi. Il centrocampista francese anche ieri non si è allenato e ha fatto lavoro differenziato: si era fermato, durante la rifinitura di giovedì scorso prima della partita con la Salernitana, per un affaticamento al polpaccio e dopo un diverbio con Tudor, che gli raccomandava di fermarsi (secondo la versione societaria) per non peggiorare quel fastidio. L’infortunio, seppur lieve, lo ha tenuto distante dal campo negli ultimi sei giorni. Vedremo se oggi riprenderà gli allenamenti. E’ fermo da quasi una settimana e sembra scontato ritenere che non giocherà venerdì a Marassi con il Genoa dall’inizio, magari calibrando il suo pieno recupero per la semifinale di ritorno in Coppa Italia contro la Juve. Se è certificato l’edema al polpaccio (e bisogna usare prudenza per evitare infortuni più pesanti), è altrettanto certificato il nervosismo del francese. Le esclusioni recenti, decise da Tudor (ieri 46 anni, torta e brindisi a Formello), hanno provocato il suo disagio e un palese nervosismo. Non ha accettato e capito le scelte del tecnico. Non si aspettava di restare in panchina con la Juve il 30 marzo, alla ripresa del campionato e dopo essere rientrato dalla Francia. Ha subito compreso di non essere più un giocatore centrale come succedeva con Sarri, a cui era legatissimo e per il quale aveva discusso all’interno dello spogliatoio. Mai sentito demotivato in base alle lamentele di Mau sul mercato, secondo strane leggende metropolitane in circolo da mesi. L’ex tecnico della Lazio avrebbe alzato il livello, non ce l’aveva certo con i nuovi acquisti, peraltro in larga parte a suo favore.

La tregua tra Guendouzi e Tudor

Guendouzi, è ovvio, si interroga sul rapporto e le prospettive future alla Lazio. Tutto si aspettava meno di lavorare con l’allenatore con cui aveva litigato a Marsiglia. E’ normale si faccia qualche domanda. Sarebbe anche normale chiedersi perché la Lazio debba mettere in discussione il miglior acquisto della scorsa estate, di fatto un idolo per la tifoseria. Scatena energia e passione, è un indomito combattente, come ha dimostrato nel derby. E’ anche un professionista serio e dunque è auspicabile un chiarimento con Tudor. La volontà delle parti è questa: far rientrare il caso, portare a termine il campionato, rimettere in carreggiata Guendouzi e poi valutare ogni aspetto alla fine di maggio, quando la Lazio avrà messo a fuoco le strategie con il nuovo allenatore. Anche il francese, è ovvio, chiederà garanzie per il futuro.

Le riflessioni in vista dell'estate

Arrivando in coda al mercato, aveva impiegato poche settimane per entrare nel blocco dei titolari, schiacciare Kamada e cancellare in fretta qualsiasi tipo di concorrenza. Ora vedremo se avrà voglia di ripartire da zero, accettando il segnale inviato dal tecnico e dalla società allo spogliatoio o se chiederà anche lui la cessione, ipotesi (è bene chiarirlo) già venuta fuori tra giovedì e venerdì scorso, ora da silenziare e gestire nell’interesse collettivo. E’ scattato l’obbligo di riscatto per Guendouzi, Lotito e Fabiani non intendono in alcuna maniera privarsene, vedremo se Tudor ha piena fiducia e lo considera un perno del suo progetto futuro. Se così non fosse, il nuovo corso partirebbe subito in salita. Del resto, era immaginabile che le dimissioni di Sarri aprissero una voragine a Formello. Mau, il minore dei responsabili nella Lazio dell’ultimo anno, teneva tutti insieme: purtroppo i suoi contestatori e i fautori del cambio modulo non se n’erano accorti. 


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