MILANO - "Il rapporto con questo club è nato nel 1978 e non si è ancora chiuso. Il fatto che almeno un componente della famiglia Maldini sia legato a questo club dagli anni '50 dice tutto". Così un orgoglioso Paolo Maldini, nell'intervista rilasciata all'UEFA in occasione del suo ingresso nel club dei 100 (i giocatori che hanno un ruolino di 100 presenze in Champions League ndr), ha parlato del suo legame con il Milan. Da giocatore è diventato una bandiera, ora ne è il direttore dell'area tecnica: "Ci sono stati pochissimi anni dal 1954 in poi in cui un Maldini non ha fatto parte del Milan. Prima mio padre, poi io e i miei figli". Maldini, inoltre, torna sul suo gol nella funesta finale di Champions del 2005: "E' ancora il gol più veloce e bello, nonostante la sua drammaticità sportiva. La cosa che fa ridere è che ho giocato 8 finali vincendone 5, ma quella di Istanbul è la gara ricordata pià delle altre. Eravamo favoriti ed abbiamo giocato molto meglio, ma è quando accetti queste cose dolorose che puoi avere altre chances". Poi la chiosa sulla finale 2007: "Lì presi tanti antidolorifici, ricordo molto poco della partita. Giusto il gol di Inzaghi, i minuti finali e qualcosa della festa. Tre giorni dopo la finale mi ero operato, e ogni volta che mi svegliavo chiedevo ad Ancelotti se avessimo vinto o perso".