Panchina Napoli: i tre tecnici in pole per il futuro

De Laurentiis comincia il casting per l'allenatore del futuro: per ora i primi candidati sono tutti italiani. Il dogma del 4-3-3 sta perdendo forza, c’è apertura anche verso altri sistemi
Panchina Napoli: i tre tecnici in pole per il futuro© LAPRESSE

Un italiano vero: non italianista, sia chiaro, nell’accezione vagamente allusiva. Un italiano che guardi al mondo, alle sue evoluzioni, ai suoi mutamenti, che lo abbia già attraversato - ad esempio - o che possa aiutare il Napoli a (ri)farlo: perché ora ch’è sparita pure la Champions e nell’aria c’è un solo vago cenno del passato, bisogna inventarsi una vita che proietti nell’altrove vero. Un casting all’italiana (per ora, sia chiaro), non prevede né blocchi e né pregiudizi, sembra stia cadendo anche la radicata certezza che qui si debba procedere esclusivamente di 4-3-3, perché pure i mantra vanno in scadenza: e quindi, questa primavera che si avvicina e sa di nulla, meglio profumarla d’un calcio più ampio. Aaa cercasi un allenatore che, portandosi appresso le proprie conoscenze, sappia cancellare l’anno più orribile del Napoli, un Fallimento tecnico e ideologico che Aurelio De Laurentiis sente tutto per sé: è andata come si vede dall’espressione stanca e anche stravolta di una Napoli che con le mani in testa si chiede come sia stato possibile demolire quel sogno: e adesso, non c’è tempo da perdere. Aurelio De Laurentiis ama calarsi nei ruoli più contraddittori - ora rabdomante e poi showman - e dovendo consegnare la panchina ad uomo che gli rimetta a posto l’umore e gli ridisegni l’orizzonte, ha ricominciato i sondaggi, lasciando nel database della memoria gli input di vecchie perlustrazioni.


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Tentazione Conte, stima con Italiano

Antonio Conte rimane la stella polare dalla quale vorrebbe farsi guidare, e però le chiacchierate più recenti hanno ribadito le diversità di alcuni principi fondatori sul Progetto. Conte è ancora, e sino a prova contraria, la tentazione più forte che De Laurentiis potrà inseguire nel momento in cui deciderà di costruire attraverso la convergenza delle rispettive idee con un allenatore autorevole e autonomo. Poi c’è il desiderio di regalarsi traiettorie insolite: Vincenzo Italiano non è mai sparito dai radar, è ritenuto il ponte di collegamento con una filosofia nella quale continuare a credere e anche un pieno di energia di cui dotarsi: la stima è consolidata, rappresenta un valore aggiunto nelle valutazioni. 

Idee Palladino e Farioli, occhio a Calzona

Ma a De Laurentiis sta piacendo, e tanto, anche Raffaele Palladino, napoletano che al Maradona ci è arrivato sempre e solo da avversario: la difesa a tre rientra tra i capisaldi delle proprie teorie, che sanno tanto di Gian Piero Gasperini, maestro suo e di altri rappresentanti della nouvelle vague che dal tecnico dell’Atalanta si sono lasciati ispirare. Nel mistero di settimane già dense, c’è un viaggio all’estero di De Laurentiis con meta sconosciuta: Franceso Farioli, 34 anni, allena e dunque vive a Nizza, è stato protagonista di una fase ascendente della stagione assai sorprendente ed ora attraversa una crisi che non ne ha ammorbidito l’esplosione. Ma dai pretendenti a quel trono che si chiama panchina non può essere escluso Francesco Calzona, che ha avuto un ruolo di traghettatore - per uscire dagli equivoci - e che, come insegnano le tavole del calcio, può azzerare qualsiasi orientamento con un finale da brividi che sappia di Champions, musica per le orecchie di Adl.


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Un italiano vero: non italianista, sia chiaro, nell’accezione vagamente allusiva. Un italiano che guardi al mondo, alle sue evoluzioni, ai suoi mutamenti, che lo abbia già attraversato - ad esempio - o che possa aiutare il Napoli a (ri)farlo: perché ora ch’è sparita pure la Champions e nell’aria c’è un solo vago cenno del passato, bisogna inventarsi una vita che proietti nell’altrove vero. Un casting all’italiana (per ora, sia chiaro), non prevede né blocchi e né pregiudizi, sembra stia cadendo anche la radicata certezza che qui si debba procedere esclusivamente di 4-3-3, perché pure i mantra vanno in scadenza: e quindi, questa primavera che si avvicina e sa di nulla, meglio profumarla d’un calcio più ampio. Aaa cercasi un allenatore che, portandosi appresso le proprie conoscenze, sappia cancellare l’anno più orribile del Napoli, un Fallimento tecnico e ideologico che Aurelio De Laurentiis sente tutto per sé: è andata come si vede dall’espressione stanca e anche stravolta di una Napoli che con le mani in testa si chiede come sia stato possibile demolire quel sogno: e adesso, non c’è tempo da perdere. Aurelio De Laurentiis ama calarsi nei ruoli più contraddittori - ora rabdomante e poi showman - e dovendo consegnare la panchina ad uomo che gli rimetta a posto l’umore e gli ridisegni l’orizzonte, ha ricominciato i sondaggi, lasciando nel database della memoria gli input di vecchie perlustrazioni.


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