Prospetto
Natan ha deluso, ha pagato colpe non solo sue, aspettative amplificate e un ritardo di preparazione e di inserimento che all’inizio spinsero Garcia ad utilizzarlo con prudenza. L’arrivo ad agosto, quattro panchine di fila, poi l’esordio contro il Bologna e una prima continuità poi svanita. Nessun allenatore si è realmente mai fidato di lui. Natan ha giocato poco e spesso male - 21 presenze -, non ha convinto, d’altronde era reduce da un altro campionato ed era stato scelto per sostituire Kim, non uno qualunque, il miglior centrale dell’ultima stagione che avrebbe avuto bisogno di un sostituto all’altezza per colmare anche solo in parte un vuoto enorme.
Natan rimandato
Dal Bragantino al Napoli, il grande salto ma al buio. Al Castellani la sua prova è durata appena un tempo. Natan, in campo al posto di Mazzocchi (debilitato), ha osservato a distanza Gyasi fare il gigante per il gol di Cerri, non ha mai superato la metà campo, è apparso in difficoltà con o senza palla, poco sintonizzato col resto del reparto, distante da Kvaratskhelia o Zielinski, estraneo alla squadra. Un sabato da dimenticare, un’annata difficile: non giocava titolare da 123 giorni, dallo 0-4 in Coppa Italia con il Frosinone. Con Calzona mezzora con il Sassuolo. Sussulti rari, appena qualche gioia: l’ottimo esordio a Bologna, la prova di Braga col suo urlo diventato un meme. Ma di Kim ce n’è uno solo.