Pallotta: «Non sono preoccupato, la Roma non c'entra nulla»

Il presidente giallorosso commenta con poche parole la maxi inchiesta partita stamattina sul nuovo stadio: «Non siamo coinvolti, non capisco perché il progetto si dovrebbe fermare»
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ROMA - «Siamo rattristati e costernati dalle notizie e dagli arresti di questa mattina. Come categoricamente affermato dalla Procura, l'AS Roma non c'entra nulla. Ora ci aspettiamo che il progetto venga portato avanti, senza significativi ritardi". Così il presidente della Roma, James Pallotta, in una nota pubblicata sul sito ufficiale del club giallorosso. "Inoltre, contrariamente a quanto riportato da alcuni, gli arresti non coinvolgono chi si occuperà della costruzione dello Stadio della Roma e non hanno nulla a che vedere con la realizzazione dello stadio e del polo di intrattenimento circostante" conclude il businessman di Boston.

«Non sono preoccupato. Com’è stato detto ufficialmente, la Roma non c’entra nulla. Tutto ciò non avrà alcuna influenza sullo Stadio». Queste le parole del presidente della Roma James Pallotta, intercettato dai giornalisti all'uscita dell'Hotel de Russie nel centro della capitale. Il numero uno del club giallorosso ha commentato così la maxi inchiesta partita stamattina che ha coinvolto i protagonisti del progetto stadio della Roma.

«La Roma non fatto nulla di male, siamo stati trasparenti: non vedo perché il progetto stadio si debba fermare, tutti lo vogliono e si deve andare avanti. Risolveremo tutto. Se ho sentito Parnasi? Non credo che in cella si possano usare i telefonini», ha ribadito lo stesso Pallotta prima di andare via. 

Cosa succede se l'inchiesta fermerà il progetto stadio? «Vorrà dire che verrete a trovarmi a Boston..»: così James Pallotta, uscendo dall'albergo romano nel quale risiede in questi giorni di vacanza, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano degli arresti di stamattina. In passato Pallotta aveva ipotizzato la vendita della società in caso di mancata costruzione dello stadio. «Quando l'ho detto?...» si è schermito oggi, prima della battuta che lascia intendere un disimpegno. «Stamattina ho passato due ore difficili, ma ora tutto ok: risolveremo».


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