27 MARZO 2010 - Un anno dopo una Roma completamente diversa prova a prendersi la rivincita sui rivali nerazzurri. Roma-Inter per la lotta scudetto, i giallorossi riescono a vincere lo scontro diretto grazie ai gol di De Rossi e Toni. Daniele a fine partita è euforico, convinto di essere vicino a uno trofeo che vinto nella capitale vale il triplo. Nell’intervista non riesce a trattenersi, pazzo d’amore: «Amo troppo la Roma, viene dopo mia figlia. Non è ruffianeria. Quando segno non posso fare le orecchie alla Toni, non ci riesco. Mi viene da baciarla la Roma».
23 DICEMBRE 2012 - Prima Totti, poi De Rossi. Le ultime bandiere del calcio sopravvivono solo nella Roma. Ad accorgersene nel 2012 è anche il New York Times che vuole intervistare a tutti i costi ‘Capitan Futuro’: «Sono nato a Roma. Per me, è la normalità giocare qui. Non ho mai tentato, o voluto veramente, di giocare altrove per un’altra squadra. Per me è incredibile, è grande. […] Credo che alcuni giocatori che vengono qui sentano tanta pressione. Io sono abituato ad avvertirla. Tu qui cresci sentendola, anche quando sei un semplice tifoso. È qualcosa con cui si convive. […] Amo ancora questa città e la mia società. Tutto quello che amo è qui. Sarebbe così difficile per me, se dovessi cambiare. […] Io vivo per questa società. La mia storia è che io vivo per il club e lasciarlo sarebbe un dramma, un grande dramma. Mi piacerebbe restare qui. Non tutti i giocatori hanno la mia stessa storia (la mia è la seconda generazione che gioca per la Roma). Alcuni giocatori possono cambiare città, cambiare nazioni e cambiare club da giovanissimi. Per loro è normale. Per me, non è il modo di fare il mio lavoro». What alse?
31 OTTOBRE 2017 - ‘Capitan presente’. E che capitano. La Roma riesce ad alzare la testa dopo l’addio di Francesco Totti anche grazie al carisma di De Rossi. Si riparte con Eusebio Di Francesco e tanti buoni propositi. È la stagione dell’impresa contro il Barcellona, cominciata dai gironi con tante buone partite, una su tutte il 3 a 0 al Chelsea: «Mi ricordo la vittoria contro il Chelsea di dieci anni fa e una vittoria così rimane nella testa, ma noi non giochiamo per farci le foto da mettere nel comodino. Non dobbiamo perdere la trebisonda, la Champions forse è un pochino sopra le nostre possibilità, però, dopo serate del genere, chissà. Io comunque ringrazio sempre di essere nato romanista, anche dopo il 7-1 contro il Manchester».
Addio De Rossi, sui social lacrime e rabbia dei tifosi della Roma