De Rossi: cori, striscioni e coreografia: la notte delle lacrime all'Olimpico

Novanta minuti di amore dei tifosi per il loro capitano che oggi ha giocato la sua ultima partita con la maglia della Roma
De Rossi: cori, striscioni e coreografia: la notte delle lacrime all'Olimpico© Getty Images
Jacopo Aliprandi
4 min

ROMA - Un’attesa interminabile. Il mormorio dei tifosi, un Olimpico ancora sotto shock, incredulo per il secondo grande addio nel giro di due anni. La serata di Daniele De Rossi comincia sotto la pioggia e in un clima autunnale, alcuni romanisti dentro lo stadio sperano nel rinvio della partita per impraticabilità del campo: "Almeno resta ancora un po’ di giorni con noi". Maledetto tempo sussurrava Francesco Totti in quel pomeriggio di due anni fa, una frase che riecheggia nello stadio mostrando i fantasmi di un colpo al cuore ancora troppo recente per essere minimamente in parte dimenticato. 

Poi eccolo, Daniele De Rossi, entrare in campo nel riscaldamento acclamato dagli oltre sessantaduesima dell’Olimpico: cori, tanti, per il capitano giallorosso. Bandiere al vento, aspettando l’ok della Curva Sud per la coreografia. Eccola, dieci minuti prima dell’inizio del match. Maestosa e affascinante come la persona che rappresenta: migliaia di bandierine gialle e rosse con al centro l’acronimo DDR, poi una bandiera che lo ritrae e lo striscione “Ci hai rappresentato in campo per 18 anni. Da oggi la tua curva rappresenterà te per sempre. Siamo tutti DDR”. 

Tanti gli striscioni sparsi per l’Olimpico, tutti d’amore per la bandiera giallorossa: “Nei giorni belli e in quelli tristi sei stato la bandiera dei veri romanisti”, “Daniele De Rossi cuore giallorosso”, “Non esisterà mai una ragione in una storia d’amore”, “Una bandiera è per sempre, DDR il nostro vanto”, “Per 18 anni ci hai onorato… DDR vanto mai tramontato”. Cori incessanti per la bandiera giallorossa, a ogni tocco di palla scatta l’applauso. Interminabili gli striscioni dalla Curva Sud, anche nel secondo tempo: “Ogni cartellino, gomitata e scivolata… Tu in campo come noi dietro la vetrata”. E ancora: “La tua città ti rende onore perché per questa maglia hai dato il cuore”, “Il mio io in campo”. 

Minuto 81, sostituzione per la Roma. Esce il numero 16 e l’Olimpico si alza in piedi ad applaudire la leggenda. Standing ovation, tutti i giocatori della Roma e del Parma abbracciano De Rossi, lui ricambia l’affetto dei romanisti con un lungo applauso. Roma si ferma per un istante, ma non è finita perché il post partita è tutto per lui. I giri di campo con le sue canzoni preferite in sottofondo, le lacrime dei suoi fedelissimi, l’abbraccio ai suoi compagni, poi con la sua gente. È un arrivederci come ha scritto nella lettera. “E adesso viene il bello”, come ha scritto la sua Curva. 

 

 


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