Roma, furia Graziani: “Sembra il calcetto del mercoledì. I giocatori hanno troppo”

L’ex giallorosso: “Questa non è una squadra, ma un gruppo di giocatori che pensano al proprio orticello. Fonseca ha le sue colpe”
Roma, furia Graziani: “Sembra il calcetto del mercoledì. I giocatori hanno troppo”© Bartoletti
Jacopo Aliprandi
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“Il problema di questi giocatori è che hanno troppo”. Francesco Grazieni, ex giocatore della Roma, è una furia ripensando alle ultime due sconfitte della squadra giallorossa contro Milan e Udinese. Un problema fisico, ma soprattutto mentale e di un gruppo di giocatori che faticano a tornare squadra. “Questa Roma ha troppi alti e bassi. Da agosto a dicembre, nonostante le difficoltà per gli infortuni, la squadra aveva fatto anche qualcosa di positivo - le sue parole al corrieredellosport.it -. A Firenze la Roma aveva giocato una partita meravigliosa, poi da gennaio questi alti e bassi sono stati una condanna. Certi giocatori sono irriconoscibili, le responsabilità maggiori sono dei calciatori: devono mettere un po’ più di rabbia, di voglia, di cattiveria”. 

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Una ripresa di stagione da dimenticare.
“Avevano già fatto fatica con la Sampdoria, poi contro il Milan erano calati vistosamente e con l’Udinese c’è stato un crollo fisico ma soprattutto tecnico. I giocatori che ti dovrebbero dare dieci danno invece quattro. Presi singolarmente questi sono quasi tutti ottimi giocatori, lo testimoniano anche gli ingaggi elevati. Questa squadra sembra un gruppo di persone che si ritrova improvvisamente dentro lo stadio e organizza una partitella, come il calcetto del mercoledì. Ognuno gioca per conto suo, ce ne sono due o tre che fanno parte dell’orchestra, gli altri invece che guardano solo al proprio orticello e non al gruppo”. 

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Da cosa è dovuto?
“Qui subentra il ruolo dell’allenatore. Ad allenare a quei livelli sono buoni tutti, è la gestione degli uomini che è difficile. La Roma non è una squadra. È un gruppo di ottimi musicisti ma non è un’orchestra, come invece hanno di mostrato di essere Atalanta, Lazio, Verona e Sassuolo. Hanno un’idea. Su questo aspetto Fonseca ha le sue colpe, anche se non è lui che scende in campo e fa gol”.

I problemi societari possono influire?
“No, il problemi p
er il passaggio di società non influiscono sulla testa dei giocatori. Se lo stipendio arriva i giocatori non risentono di alcun problema. Poi sento di malumori per le condizioni di Trigoria. Io ci sono stato a febbraio e sono rimasto a bocca aperta. Al Bernardini manca solo la sala operatoria, poi hanno tutto. È qualcosa di incredibile e spettacolare, non si devono neanche più pulire le scarpe. E allora forse è questo il punto: i giocatori di oggi si abituano male perché hanno tutto, troppo. I ragazzi hanno quello che vogliono e loro non ricambiano in campo. Fossi il presidente partirei subito per Roma e mi infurierei. I giocatori di oggi sono bravi a fare i super contratti ma poi in campo non dimostrano sempre di meritarli”.

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