Roma senza pace, scoppia il caso De Sanctis: pensa alle dimissioni

Doveva diventare il nuovo ds, ma è deluso dall'organizzazione interna e non va più allo stadio. Presto parlerà con Fienga
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Un altro caso. Quaranta giorni dopo la sospensione di Petrachi, la Roma rischia di perdere anche il direttore sportivo ad interim: Morgan De Sanctis sta pensando seriamente alle dimissioni, perché amareggiato dall’organizzazione interna alla società. Il proposito è già stato anticipato a Fienga e potrebbe diventare effettivo entro la fine della stagione. Ma prima di dare per scontato il finale della vicenda, occorre aspettare il colloquio definitivo con l’amministratore delegato.

Malumore

De Sanctis è deluso perché aveva capito di doversi occupare della direzione sportiva, anche se solo temporaneamente, e invece è scivolato in fretta nell’imbuto che già aveva intrappolato Sabatini prima e Monchi poi: la convergenza con Franco Baldini, il consigliori di Pallotta, che neppure lo informava dei movimenti di mercato in corso. In questo clima di confusione, nel quale aveva accettato di calarsi per orgoglio e ambizione, non si è più sentito importante per la Roma. Nelle ultime settimane ha anche smesso di andare allo stadio e di partecipare alle trasferte della squadra. Per assurdo, se nessuno lo avesse coinvolto nella successione a Petrachi, avrebbe continuato a lavorare come vice direttore sportivo e come responsabile del settore giovanile. Ma nel momento in cui Fienga lo ha chiamato a occuparsi di acquisti e cessioni della prima squadra, sia pure sotto l’ala protettrice di Baldini, ha resistito poco più di un mese.

L’occasione

Naturalmente non rimarrebbe a piedi, qualora davvero rendesse effettive le dimissioni. Da tempo lo corteggia l’Ascoli, a cui ha detto no due mesi fa proprio perché aveva annusato la promozione all’interno della Roma.

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