Svilar paratutto: Roma, un patrimonio da blindare

A Napoli otto interventi incredibili. Guadagna poco, il club gli adeguerà l’ingaggio. E adesso  è senza nazionale
Lorenzo Scalia
3 min

ROMA - È il titolare che guadagna di meno, ma anche l’uomo che sta incidendo di più. Se la Roma è uscita con un punto dal Maradona lo deve in larga misura a Mile Svilar, ai suoi otto interventi, alcuni miracolosi, altri praticamente al limite dell’impossibile. Gioca con la gioia negli occhi, tecnicamente non si discute e non si vuole fermare adesso che siamo alle ultime curve della stagione, lì tra la possibilità di vincere un trofeo e il ritorno in Champions League. «Provo sempre a essere pronto quando la squadra ha bisogno di me. Quando c'è tanto lavoro è più facile essere concentrato perché sono sempre in movimento. Un bilancio della mia stagione? Posso solo dire grazie a Daniele De Rossi. Ho sempre sognato di essere il titolare di una grande squadra e giocare tante partite. Sono davvero felice di stare alla Roma e quindi grazie», ha detto il portiere dopo aver fermato la potenza di fuoco del Napoli. Parole al gusto di riconoscenza. Più o meno un attestato d’amore.

Svilar, attesa rinnovo

Svilar ha un contratto fino al 2027 con un ingaggio inferiore al milione di euro, più vicino agli 800 mila euro che alla cifra tonda. Il classe 1999 aspetta solo una chiamata dai piani alti per mettere la firma sul nuovo accordo che dovrebbe essere in linea con chi è un ingranaggio fondamentale nello scacchiere della Roma. Il triplo? Forse. E’ solo questione di tempo, poi l’estremo difensore diventerà l’asset più prezioso dell’intera rosa. Per tanti motivi. Il primo: ha solo 24 anni. Il secondo: nel circuito europeo sono pochi i portieri così affidabili. Il terzo: può ancora migliorare. Insomma, siamo di fronte al nuovo Alisson, il brasiliano che in giallorosso è partito riserva prima di prendersi la scena e successivamente essere venduto a peso d’oro al Liverpool per una cifra complessiva di oltre 70 milioni di euro. Una valanga di soldi che Svilar potenzialmente potrebbe valere nell’arco di un’altra stagione (pure meno) giocata ad alti livelli all’Olimpico. Svilar, in ogni caso, è un patrimonio da blindare.

Svilar senza nazionale

In questo momento il portiere è concentrato solamente sulla Roma. Sul versante nazionale sta vivendo da qualche mese una situazione paradossale. Dopo aver giocato con le selezioni giovanili del Belgio, Mile ha esordito in amichevole con la Serbia dei grandi sfidando il Qatar quasi tre anni fa, poi il nulla fino all’esplosione in giallorosso e alla voglia di accettare la convocazione del Belgio di capitan Lukaku. Qui l'intoppo: niente via libera della Fifa, non può tornare "indietro". Fatto sta che Svilar in questo momento non sta giocando né con il Belgio né con la Serbia per un cavillo burocratico. E’ una sorta di apolide. Vive nell’attesa che qualcosa cambi nel breve periodo. Ma prima c’è la Roma, la corsa Champions da chiudere a testa alta e la finale di Europa League da conquistare. Insomma, altre parate prima di quella firma sul rinnovo che sa di consacrazione definitiva come numero uno. 


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