Quagliarella esclusivo: «Un sms il mio gol più bello»

Il capitano blucerchiato si racconta e parla di tutto: il trono di re del gol, la Samp una nuova gioventù da vivere e il legame forte con la famiglia
Quagliarella esclusivo: «Un sms il mio gol più bello»
Alfredo Pedullà
4 min

ROMA - Quagliamo subito. «A 36 anni il sogno della mia vita calcistica è oggi. Realizzato. Un derby vinto, la classifica cannonieri, la Nazionale, Mancini che mi coccola, io che mi commuovo dopo un gol. E mi interrogo: "Fabio, ma cosa combini, hai i lucciconi mentre parli? ". Non mi trattengo, è più Forte di me. Eppure ti giuro che, prima di andare in diretta, quasi mi violento per farmi scivolare tutto addosso, senza incrinare la voce. Niente». Bogliasco vista mare: venti gradi, silenzio surreale. Un gabbiano vola basso, un tizio si tuffa, cinque turisti su una panchina, gli stabilimenti pronti. Quagliarella ci raggiunge alle 12,50, in compagnia di papà Vittorio e mamma Susanna. Un pranzo rapido, l'aria disincantata di chi ha quasi abolito le parole. «L'ultima intervista? Non la ricordo. Pressing altissimo, hai fatto gol».
Non come i tuoi.
«Ho letto statistiche imbarazzanti».
Non sei felice?
«Beh, se scrivono che in Europa a incidere di più sono Messi, Mbappé e Quagliarella, qualche domanda me la dovrei pure
porre.
..».
Totale: 22 gol e 8 assist, incidere significa questo.
«Il derby trasmette emozioni pazzesche. Ti racconto com'è andata: fi nisce la partita, andiamo sotto la curva. Mi fermo qualche minuto in più, sai come funziona, poi la nostra gente grida "olé" per farci saltare. Mi giro e immagino di avere i compagni alle spalle. Nulla, il deserto, loro sono già nello spogliatoio, mi ritrovo da solo. Marassi è magia, ti rincoglionisce».



Quagliarella incide come Messi.
«Dai, tagliamo corto, sai come la penso».
Come?
«Ronaldo e Messi fanno un altro sport. Sì, mettilo bene, ti ho dato un titolo? L'ultima generazione ha prodotto un solo fenomeno in grado di raggiungerli».
Chi?
«Mbappé».
Ha le basi.
«Marco Verratti è un amico e quando gli chiedo di descrivermelo sussurra "è impressionante, Fabio". Da un momento all'altro Mbappé mette la sesta e non lo prendi più».
Quagliarella-Ronaldo sarebbe una coppia senza riferimenti?
«Sì, alla playstation. Anzi, forse..».
Forse?
«Ronaldo se ne porta due dietro e mi lascia gli spazi liberi. A queste condizioni sarebbe perfetto, mica posso sbagliare davanti alla porta».
Fabio il tuttologo.
«Tatticamente sono cambiato. Non sono mai stato una prima punta, fi n dai tempi di Udine. Negli anni ho imparato troppe cose: correre sempre, evitare che la tattica diventi una camicia di forza. Non vivo di ansie, prima mi innervosivo se non segnavo prima dell'intervallo. Ci sarebbe una massima».


Quale?
«Questo: impara a gestirti, vivrai meglio».
In questa storia spunta Giampaolo.
«La forza del nostro rapporto è che non servono comizi quotidiani. Gli avrò parlato non più di cinque volte da quando sono qui».
Bella sintesi.
«Ho sempre detestato chi prova a fare il capo o il capetto per infi larsi dalla fi nestra laddove non riesce dalla porta principale. Non rientra nella mia indole, chi mi conosce lo sa. In passato ho vissuto situazioni antipatiche, c'era chi cercava di raggiungere con gli atteggiamenti ciò che non riusciva con i fatti. Mi riconosco un pregio».
Soltanto uno?
«Non sono lecchino. E per me vale quanto un gol bello bello a settimana».
Se ti dico Conte?
«Quando hai appetito con Conte diventa fame vera, sbraneresti il mondo. Alla Juve sapevo di non poter giocare 60 partite su 60, ma se hai un martello come Conte capisci certe cose. Un trapano. Ti racconto questa, una storia di mercato e di sicuro ti piacerà».

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