© Getty ImagesPERUGIA - Nel calcio italiano, in questo momento, nessuno “pesa” come lui. E non è un fatto di fisicità, ma una pura questione di gol. Complici le 9 prodezze griffate da Pietro Iemmello, senza ombra di dubbio l’uomo in più del Perugia. Quello che sta facendo la differenza almeno nella stagione di questa indecifrabile squadra di Oddo che vince a Crotone e poi perde in casa contro il Cittadella scivolando giù. Un comportamento che ai tifosi biancorossi non garba, incapaci di rassegnarsi a un Grifo anonimo e non in grado di tornare a lottare per la A. Magari con più convinzione, considerando le 4 partecipazioni agli spareggi negli ultimi 5 anni abortite per strada. Perché alla lotteria per la promozione indiretta bisogna accedere dalla porta principale, saltando i dispendiosi preliminari. Questa volta si può o, meglio, si potrebbe, al netto delle vicissitudini che hanno assottigliato il reparto difensivo perugino, tanto da indurre lo stesso Oddo a chiedere rinforzi, addirittura immediati, cioè senza attendere la riapertura del mercato, pescando tra gli svincolati.
E certo, perché sarebbe un peccato sprecare tutto il peso specifico che sta assicurando alla squadra umbra il capocannoniere del campionato. Nove gol (5 su rigore) hanno fatto incamerare ben 13 punti al Grifo. Iemmello segna come l’interista Lukaku i cui 9 gol hanno dato ad Antonio Conte 11 punti, con una media di 1,22 a bersaglio centrato. Meno rispetto all’1,44 di quella dell’ex foggiano, pagato dal Benevento al Sassuolo nell’anno della Serie A dei sanniti qualcosa come 6 milioni di euro prima di una clamorosa e insanabile rottura dovuta a prestazioni sotto tono e a qualche gesto evitabile di troppo. Una storia chiusa, visto che a Perugia Iemmello è sbarcato in prestito con diritto di riscatto già fissato, soprattutto in caso di Serie A. Dove, anche per un riscatto tutto personale, l'attaccante punta.
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