Jankovic guida la nuova generazione del Partizan

Trequartista nel 4-2-3-1 oppure ala nel 4-3-3, mancino, 22 anni, montenegrino, quattro gol e sei assist nell'ultimo campionato serbo vinto dalla Stella Rossa. Futuro in Premier o nella Liga, ma c'è anche la Fiorentina.
Jankovic guida la nuova generazione del Partizan
Stefano Chioffi
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ROMA - Il Partizan era la squadra dei partigiani jugoslavi, della resistenza, di chi aveva combattuto al fronte: espressione sportiva di un ideale e di un’epoca. Ha sempre conservato nel tempo queste radici storiche e culturali: il club è stato fondato il 4 ottobre del 1945, dopo la seconda guerra mondiale, da alcuni ufficiali dell’esercito popolare. Il Partizan, che significa partigiano, ha vinto ventisette titoli nel corso delle riunificazioni e delle scissioni di un Paese che ha vissuto momenti di forti tensioni, logorato dai nazionalismi e dalle rivalità etniche.

IL RICONOSCIMENTO - In base a un recente studio dell’Uefa sui settori giovanili del calcio europeo, legato al numero dei talenti valorizzati e inseriti nel circuito del calcio professionistico, il Partizan Belgrado viene considerato una delle realtà più consolidate e produttive, preceduto in questa speciale classifica solo dall’Ajax. Lavorare sul vivaio è una priorità. Una lunga rassegna di giocatori scoperti dagli Anni Cinquanta: Milutin Soskic, Ivan Golac, Branko Rasovic, Velibor Vasovic, Momcilo Vukotic, Miodrag Jovanovic, Stjepan Bobek, Milan Galic, Milinko Pantic, Predrag Mijatovic, Mateja Kezman, Lazar Markovic, Stevan Jovetic, Adem Ljajic, Aleksandar Mitrovic, Stefan Savic, Nikola Milenkovic. Le risorse vanno generate in casa: ecco la filosofia, la regola, l’anello di congiunzione tra passato e presente.

LA COPPA DI SERBIA - Adesso l’allenatore è Miroslav Djukic, 52 anni, ex difensore, che ha appena concluso la sua prima stagione sulla panchina del Partizan vincendo la Coppa di Serbia in finale contro il Mladost Lucani (2-1, gol di Marko Jankovic e Sasa Zdjelar), mentre il titolo è stato conquistato dalla Stella Rossa, trascinata dai 25 gol del centravanti Aleksandar Pesic, classe 1992, ex Tolosa e Atalanta, capocannoniere della SuperLiga con 25 gol. Il club bianconero sarà impegnato nel primo turno preliminare di Europa League: debutterà il 12 luglio in Montenegro contro il Rudar Pljevlja.

L’INCOGNITA - Djukic è stato confermato, ma la squadra del futuro è un rebus. Il primo nodo riguarda Marko Jankovic, un trequartista che piace in Inghilterra (Leicester) e in Spagna (Siviglia e Valencia). E’ stato seguito spesso dalla Fiorentina, Corvino lo considera un talento in fase di maturazione. Ha quasi ventitré anni, è mancino, può essere impiegato anche come esterno nel 4-3-3 e nel 4-2-3-1. E’ nato in Montenegro, a Cetinje, il 9 luglio del 1995, è alto un metro e 72, tecnica raffinata e accelerazioni. Un repertorio ricco, completo, che lo ha fatto conoscere all’estero. Elogi e applausi nell’ultimo campionato: venticinque presenze, quattro gol e sei assist in SuperLiga.

IL MONTENEGRO - Ha un contratto fino al 30 giugno del 2021, è cresciuto nel Partizan e ha giocato in prestito all’Olympiacos, all’Ofk Belgrado, al Teleoptik Zemun e al Maribor. Indossa la maglia numero dieci, fa parte della nazionale montenegrina di Ljubisa Tumbakovic. Sta trascorrendo le vacanze a Cetinje, potrebbe lasciare presto il Partizan, le offerte non mancano. Si sente pronto per altri esami, dopo undici gol e tredici assist in ottanta partite tra coppe e campionato con il club di Belgrado. C’è aria di divorzio.


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