Yazici, dall’offerta della Lazio alla firma con il Lille

Il centrocampista turco, 22 anni, era il primo candidato alla sostituzione di Milinkovic-Savic, che ha sfiorato in estate il Manchester United. E’ costato 16 milioni e cerca la consacrazione in Francia.
Yazici, dall’offerta della Lazio alla firma con il Lille
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Nel gioco degli incastri che si stava prefigurando in estate, durante i giorni più caldi del mercato, Yusuf Yazici sembrava destinato a occupare nella Lazio la casella di Milinkovic-Savic. Un giro complesso, disegnato sulla carta. Trattative parallele, la ricerca della coordinate giuste per un domino che prevedeva il movimento incrociato di una serie di pedine: il Real Madrid aveva prenotato Paul Pogba, il Manchester United era pronto a sostituirlo con il centrocampista serbo e il club di Lotito aveva pensato di consegnare il turco a Inzaghi. Ma gli intoppi non sono mancati: il presidente Florentino Perez, dopo aver speso quasi 300 milioni, non si è piegato al pressing di Zidane per Pogba, che ora sta riflettendo sulla proposta del Manchester United per prolungare il contratto in scadenza nel 2021, mentre Yazici è stato ceduto dal Trabzonspor in Francia, al Lille, arrivato secondo nello scorso campionato di Ligue 1 e impegnato nella fase a gironi di Champions.

L’IDEA DI TARE - Yazici è un’altra delle scoperte del direttore sportivo Igli Tare, che lo riteneva perfetto per ripetere il percorso di crescita svolto a Roma da Milinkovic. La Lazio era disposta a investire su questa mezzala i sedici milioni di euro spesi poi dal Lille. Il Trabzonspor e il presidente Ahmet Agaoglu si sono garantiti anche il 20% della futura rivendita. Yazici è in fase di evoluzione, ha 22 anni, è nato a Trebisonda il 29 gennaio del 1997. Stesso ruolo di Milinkovic. Meno muscolare e fisico, però, rispetto al serbo: un metro e 85, repertorio da trequartista, mancino, geniale su punizione, ma anche efficace in fase di costruzione. In Francia cerca la sua laurea. Ha sfiorato un gol al debutto, l’11 agosto, contro il Nantes, con una magia dal limite dell’area, riuscendo comunque a fare la differenza nella vittoria per 2-1: suo il copyright nell’azione del raddoppio dell’attaccante Victor Osimhen, vent’anni, nigeriano, erede di Nicolás Pepe, inseguito a lungo dal Napoli e ceduto all’Arsenal per ottanta milioni.

IL CARTELLINO ROSSO - Una partenza ispirata, con il fiocco rosso, sporcata dall’espulsione rimediata contro il Reims alla quarta giornata per doppia ammonizione. Il tecnico Christophe Galtier sta lavorando per integrarlo nel suo 4-2-3-1. Nell’esordio in Champions con l’Ajax e nella sfida di campionato con il Rennes lo ha fatto partire dalla panchina, in attesa di riproporlo per ottantuno minuti nel ruolo di mezzala mercoledì 25 contro lo Strasburgo, gara vinta per 2-0 con i gol di Victor Osimhen e Loïc Remy. Yazici sta imparando a parlare francese. Ha firmato un contratto fino al 2024. E all’inizio di agosto ha salutato con i brividi i tifosi del Trabzonspor, un rapporto sbocciato quando aveva otto anni: in Turchia raccontano che gli bastò un minuto per convincere i dirigenti.

LA FAMIGLIA - E’ il secondo di tre fratelli: il più grande si chiama Cihan e il più piccolo Furkan. Con i primi soldi da calciatore ha regalato un appartamento elegante al papà Ismail e alla mamma Sebahat. Continua a seguire con affetto il Trabzonspor. Quattro gli allenatori che hanno inciso di più sulla sua scalata: Ersun Yanal, Riza Calimbay, Hami Mandirali e Ünal Karaman. E’ il gioiello della nazionale turca: sedici presenze, cinque assist e un gol alla Moldavia, nell’appuntamento del 10 settembre a Chisinau (0-4) per le qualificazioni all’Europeo del 2020. Era stato lanciato da Fatih Terim e ora governa il centrocampo del ct Senol Günes.


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