Rodrygo, 95 secondi per il primo gol nel Real Madrid

Attaccante esterno, diciotto anni, scuola Santos: un debutto d’oro nella Liga contro l’Osasuna per il brasiliano, che ha sfiorato il record dell’ex interista Ronaldo, a segno dopo un minuto al suo esordio con i “blancos”. E’ costato 40 milioni. In Spagna ha trovato due maestri: Zidane e Raul.
Rodrygo, 95 secondi per il primo gol nel Real Madrid© AP
Stefano Chioffi
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ROMA - Il Real Madrid ha cominciato la stagione in un groviglio di paradossi: 307 milioni spesi in estate e un mercato che ha tradito i suggerimenti di Zidane, le trattative senza luce per Pogba e Neymar, gli strappi di Zizou con il presidente Perez, l’altalena in porta tra Courtois e Areola, la gestione incoerente dei casi legati a Bale e a James Rodriguez (in vendita fino al 2 settembre e ora titolari), i mal di pancia di Modric e Marcelo, ma anche il timore di ritrovarsi nel giardino dei vicini di casa dell’Atletico un talento dai colpi magici come João Felix, gestito da Jorge Mendes, che dopo il divorzio di Cristiano Ronaldo ha un rapporto solo di facciata con il grande capo dei “blancos”.

L’IMPATTO - E’ un Real ancora indecifrabile, in grave ritardo in Champions e primo nella Liga, vinta solo quattro volte dal 2007. Fatica a trovare un equilibrio, un’identità chiara, più definita. Fragile e incerto in Europa, dove ha rimediato una lezione (3-0) dal Paris Saint Germain di Verratti e Icardi al Parco dei Principi e ha rimontato tra i fischi due gol al Bernabeu contro il modesto Bruges. Brillante e compatto in campionato, dove ha appena travolto per 4-2 il Granada con le reti di Benzema, Hazard, Modric e James Rodriguez, dominando la partita (63% di possesso palla, 17 tiri, 85% di passaggi riusciti): è l’unico club ancora imbattuto in Spagna, cinque successi e tre pareggi, diciotto punti, sedici gol realizzati e otto subiti. Il Barcellona e l’Atletico Madrid inseguono a quota 16 e 15.

IL PERCORSO - Anche Zidane è alla ricerca del vero Real, soprattutto in Champions, un trofeo che i “blancos” hanno conquistato sei volte dal 2000, arricchendo la collezione esposta nel museo. Tredici coppe, dalla prima firmata da Alfredo Di Stefano nel 1956 all’ultima regalata da Ronaldo nel 2018. E ci vorrebbe un altro CR7, come ripetono i tifosi del Real, preoccupati dal rischio che João Felix, vent’anni da compiere (il 10 novembre), portoghese di Viseu, scoperto dal Benfica e costato all’Atletico Madrid 126 milioni, possa ripeterne la scalata. Rimpianti che nasconde con abilità, invece, il presidente Perez, convinto di avere già in casa gli assi del futuro: da Vinicius Junior, ala sinistra, classe 2000, arrivato quindici mesi fa dal Flamengo per 45 milioni, a Rodrygo, diciotto anni, nazionale under 20, preso nel Santos, nello stesso vivaio in cui si è formato Neymar.

IL SANTOS - Attaccante esterno, finte e dribbling, Rodrygo si è presentato al Bernabeu segnando al debutto dopo 95 secondi contro l’Osasuna, sfiorando il record che appartiene a Ronaldo (in gol dopo un minuto) e diventando anche il terzo marcatore più giovane del Real (18 anni e 259 giorni), dietro a Manolo Sanchis (18 anni e 195 giorni) e Alberto Rivera (17 anni e 111 giorni). E’ nato a Osasco, 760 metri sopra il livello del mare, il 9 gennaio del 2001. Il Santos era casa sua: l’ingresso a nove anni, per questo motivo lo hanno sempre chiamato “menino da vila”, il bambino del villaggio. Un metro e 74, destro naturale, 65 chili. Il Real Madrid ha acquistato Rodrygo Silva de Goes (questo il nome completo) per quaranta milioni, che saranno versati in tre rate.

I CONSIGLI DI RAUL - Ha firmato un contratto fino al 2025: trattativa curata da Eric, papà dell’attaccante, e da Nick Arcuri e Fabiano Gudjenian, i due manager della scuderia “Un1que Football”. Diciannove minuti e un gol nella Liga. Zidane lo fa allenare spesso con i big, ma Rodrygo dovrà aiutare in questa stagione anche il Castilla, guidato in panchina da Raul, 42 anni, 323 gol tra coppe e campionato con il Real, un altro maestro speciale per Rodrygo, maglia numero 27, otto gol e tre assist nel “Brasileirão” 2018 con il Santos, dove è stato lanciato da Elano e ha lavorato in seguito con i tecnici Jair Ventura, Serginho Chulapa, Cuca e Jorge Sampaoli.


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