Emerson, i paragoni con Dani Alves e la maglia del Barcellona

Terzino destro, 21 anni, brasiliano, gioca in prestito nel Betis Siviglia: 3 gol e 5 assist nella Liga. Ha già esordito nella Seleçao. Il direttore sportivo Abidal lo ha scoperto nell’Atletico Mineiro e in estate vuole riportarlo in maglia blaugrana
Junior© EPA
Stefano Chioffi
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ROMA - Xavi aspetta in silenzio, non ha bisogno di creare intorno a sé un clima da campagna elettorale: rimane il candidato forte, la soluzione di scorta più suggestiva per la panchina del Barcellona. Nessuno, in società, ha rinnegato apertamente la scelta di assumere Quique Setien dopo l’esonero di Valverde. E il primo a difendere questa mossa è il presidente Bartomeu. Ma gli equilibri sono fragili. La cortina fumogena del mercato e i messaggi inviati da Quique Setien a Neymar e a Lautaro Martinez non rappresentano una polizza assicurativa sul potere e sulla stabilità del tecnico, che deve vincere la Liga o la Champions - superata l'emergenza legata al Coronavirus - per rimanere in sella anche nella prossima stagione. Ruvidi i rapporti avuti, finora, con Messi, Suarez e Piqué. Xavi è il nome tenuto in caldo dal Barcellona. Resta l'idea preminente, la carta a sorpresa, l’uomo della continuità, l’anello di congiunzione con il tiki-taka di Guardiola.

GLI SCENARI - Cresce la nostalgia per Pep, che ha lasciato un’impronta eterna al Camp Nou. E di fronte alla certezza di non poterlo riportare ora a Barcellona, strappandolo al Manchester City, ecco che Xavi può diventare la scommessa più affascinante per provare a ricreare uno stile di gioco che i tifosi blaugrana continuano a rimpiangere. E’ stato l’interprete perfetto del calcio di Guardiola. E adesso, in Qatar, a Doha, ha iniziato la carriera di allenatore nell’Al-Sadd. Il suo destino si incrocia con quello di Quique Setien.

IL MERCATO - Il Barcellona ha tanti nodi da sciogliere. Lavora al secondo matrimonio con Neymar, è pronto a versare i 111 milioni della clausola per soffiare Lautaro Martinez all’Inter. Riflette su Griezmann, che ha faticato a inserirsi: solo 8 gol nella Liga e 2 in Champions per l’attaccante francese, pagato 120 milioni nella scorsa estate. E poi pensa a un nuovo difensore centrale da affiancare a Piqué e ha studiato anche Koulibaly. Così come è orientato a riprendersi Emerson, 21 anni, brasiliano, terzino destro che sta giocando in prestito nel Betis di Siviglia e viene accostato a Dani Alves, anche se sono diversi per struttura fisica e muscolare.

L’ATLETICO MINEIRO - Velocità e potenza, dribbling da ala classica, progressione, tecnica raffinata: Emerson è stato scoperto nell’Atletico Mineiro, è costato 12 milioni, è arrivato nello scorso luglio in Spagna ed è stato girato subito al Betis, dove è diventato subito titolare e indossa la maglia numero 22. Emerson Aparecido Leite de Souza Junior è nato a San Paolo il 14 gennaio del 1999, è alto un metro e 83, ha firmato con il Barcellona un contratto fino al 2024. E’ cresciuto nel Ponte Preta. Si è imposto subito nella Liga: 23 presenze, 3 gol (al Villarreal, al Celta e all’Alaves), 5 assist.

IL CT TITE - Ha già esordito nella Seleçao, il ct Tite lo ha schierato negli ultimi due minuti dell’amichevole con la Corea del Sud (3-0), giocata il 19 novembre. E’ stato seguito dal Milan, che vorrebbe consegnargli la fascia destra, confermando Theo Hernandez sulla corsia di sinistra. Il Barcellona ha intenzione, però, di riportarlo al Camp Nou, anche se il Betis minaccia una battaglia legale, sostenendo di aver ricevuto la promessa di un prestito biennale, fino al 2021. Versione corretta da Abidal: secondo il direttore sportivo del club catalano, c’è una clausola che può permettere a Emerson di tornare in blaugrana con un anno di anticipo, versando una penale di 12 milioni.


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