Sardinia Film Festival 2019: tutti i vincitori

“My Tyson” vincitore assoluto della XIV Edizione con la medaglia della Presidenza della Repubblica. Menzione speciale a Roberto Citran.
Sardinia Film Festival 2019: tutti i vincitori
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La MEDAGLIA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA per Il Miglior cortometraggio della quattordicesima edizione del Sardinia Film Festival va a “My Tyson”, di Claudio Casale, già vincitore del premio come Miglior documentario italiano durante la tappa di Villanova Monteleone. “Un film documentario che mette a confronto due destini e due generazioni, quelli di una madre e di un figlio, che ha in sé una forza drammaturgica anche grazie a una grammatica cinematografica curata ed elegante. Una narrazione che restituisce speranza e riscatto in un momento assai delicato del processo di accoglienza dell’altro”.

"Grazie al festival e a tutti quanti voi. Mi sento ufficialmente adottato, non penso vi libererete mai di me”, ha esordito il giovane regista romano, nel ritirare il premio consegnatogli dal Presidente del Sardinia Film Festival Angelo Tantaro. “Tyson è un pugile romano, nato a Roma da genitori nigeriani. Ha vinto dei trofei per l'Italia, è campione dei pesi medi Youth. Il mio cortometraggio cerca di unire la sua storia a quella di sua madre, la cui integrazione non è stata facile. Dedico il premio a Tyson e a Passions, sua madre. Come documentaristi ci vengono affidate delle storie, abbiamo una responsabilità nel raccontarle. Quindi vi ringrazio anche a nome loro perché questo premio è anche un riconoscimento al valore di questa famiglia”.

L'attore Roberto Citran ha ricevuto una menzione speciale per la sua interpretazione all'interno del cortometraggio “Mon clochard”, di Gian Marco Pezzoli. “L'attore principale conferma ancora una volta la sua grande capacità di dare vita a un personaggio complesso e articolato. In questo caso un uomo di poche parole, ostile verso il prossimo, che cerca di vincere la sua incapacità di uscire dal suo mondo e accettare chi è estraneo, chi è diverso. Una interpretazione importante che si unisce ai tanti personaggi interpretati sempre con grandissima umanità e ironia”.

La giuria Internazionale, composta dal produttore Giannandrea Pecorelli, il Direttore Ufficio Promozione Culturale SIAE Daniela Alda Confalonieri e il giornalista Abdelkarim Oakrim, ha assegnato i premi per la sezione International, dedicata a documentari e film di finzione.

Il premio per il Miglior Documentario Internazionale è andato a “Beetween the Lines”, di Frederic Farrucci (France), perché “Attraverso la sempre efficace forma espressiva della macchina da presa che sembra spiare la realtà stando il più possibile vicino ai personaggi, Farrucci ci porta a condividere, con sempre crescente emozione, la giornata di cinque giovanissimi che vivono ai margini del nostro mondo. Un viaggio quasi in tempo reale nella realtà dei nostri giorni in cui si alternano sguardi, suoni, tempi apparentemente lunghi e improvvise accelerazioni fino a farci scoprire gli sforzi di un bambino che cerca di integrarsi impegnandosi a leggere”.

Una Menzione speciale è stata assegnata ad Arcangel di Angeles Cruz (Messico).

“Una intensa e dolorosa storia di solitudine e solidarietà, con una grande interpretazione di Noé Hernandez che interpreta un contadino che sta perdendo la vista e che cerca di trovare un ricovero a una donna anziana. Un racconto coraggioso e di grande sensibilità che ci porta a scoprire una realtà che spesso evitiamo di voler vedere e che porta al centro dell’attenzione il rapporto con i nostri anziani e il mondo che ci circonda”.

Il Sardinia Film Festival assegna inoltre due premi molto peculiari, quelli delle Giurie Ristrette, formate dai detenuti del Carcere di Bancali, sezione maschile e femminile. Le volontarie della Casa Circondariale hanno tenuto a sottolineare come sette uomini, di diversa età e diversa nazionalità nella sezione protetta del carcere, che si sono sentiti protetti e insieme coinvolti nel poter assegnare un premio così speciale. Le donne non partecipano quasi mai a iniziative esterne, raramente vengono coinvolte, ma questa volta si sono sentite gratificate da questa esperienza, che speriamo di ripetere nei prossimi anni.

Il premio della Giuria ristretta maschile va a “The european dream: Serbia” di Jaime Alekos  (Spagna). “Il cortometraggio vincitore fa vedere molto realisticamente una situazione che spesso è nascosta e ignorata. I giovani intervistati hanno fatto tanti sforzi e vissuto condizioni disumane per cercare una vita migliore. Vengono trattati male in molti modi e picchiati dalla polizia di confine senza che nessuno reagisca. Molti di noi si sono trovati in situazioni di difficoltà e sanno cosa vuol dire non essere aiutati da nessuno. E subire angherie senza motivazione, non sapendo come difendersi. Il cortometraggio parla con grande efficacia  degli invisibili alle nostre frontiere. Spesso anche alcuni di  noi si sono sentiti invisibili nelle proprie città. Il cortometraggio è un invito per tutti a fare qualcosa perché non ci siano più invisibili fuori e dentro le frontiere”.

La Giuria ristretta della sezione femminile attribuisce il suo premio con voto 10/10 al cortometraggio “Ian, a moving story” di Abel Goldfarb (Argentina), con la seguente motivazione: “Non sempre ai bambini disabili vengono tese le mani attraverso la rete che li separa dagli altri. E il regista visualizza in modo molto efficace la sofferenza di Ian, mostrando la disintegrazione del suo corpo ogni volta che gli altri lo ignorano. Ma il disabile Ian, con la sua forza di volontà, riesce a ricompattarsi, a ribellarsi alla propria condizione e a ottenere l’attenzione degli altri bambini. Grazie alla loro solidarietà la rete si dissolve. è una lezione per tutti.

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