Ultrà angeli del fango: il coraggio di Livorno

Inchiesta da non perdere domani in edicola con il Corriere dello Sport-Stadio
Ultrà angeli del fango: il coraggio di Livorno
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Da non perdere domani in edicola con il Corriere dello Sport-Stadio l'inchiesta "Ultrà angeli del fango: il coraggio di Livorno" . Ecco un’anticipazione.

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Ha ragione don Paolo Razzauti, rettore del seminario, ex vicario della Diocesi di Livorno che su Facebook scrive: «Anche questa volta ce la faremo, perché siamo gente di scoglio e i nostri volti sono scolpiti dal libeccio». Tocca il cuore ciò che sta succedendo a Livorno, stravolta dalla catastrofe del 10 settembre eppure, pronta a «non piegare un istante giammai», come canta l’inno della squadra di Sottil. Dalle prime ore dell’emergenza, centinaia di volontari sono piombati nei luoghi del disastro e hanno cominciato a spalare via la melma, a rimuovere i detriti, a dare una mano in qualunque modo venisse loro richiesto. Ragazzi e ragazze, giovani e giovanissimi, uomini e donne, portuali e tifosi. Una valanga di tifosi. Ultrà del Livorno, ma anche del Pisa, angeli del fango separati da un’acerrima rivalità sportiva, uniti dalla volontà di aiutare chi ha perso ogni cosa, in una città che, stimano all’ufficio pianificazione urbanistica del Comune, conta quattromila unità abitative in zone «a pericolosità idraulica elevata», cioè circa seimila famiglie che vivono in zone a rischio.   

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