Come avvicinare più persone agli eSport in Italia?

Dopo il successo ottenuto con il PG Nationals e la sua organizzazione ci si è domandati in che modo un Tournament organizer ragiona prima di creare un evento.
Come avvicinare più persone agli eSport in Italia?
2 min

Nella scena italiana è importante che gli organizzatori pensino al pubblico e a farlo avvicinare il più possibile al competitivo italiano. Abbiamo chiesto a PG Esports, organizzatore del PG Nationals, la loro idea in merito.

Da organizzatore a cosa pensate prima di creare e proporre un evento?

Valutiamo diversi fattori, in primo luogo disegniamo l’esperienza per lo spettatore provando a capire cosa si aspetta dall’evento e quali sono gli elementi che possono rendere la sua esperienza indimenticabile. Trattandosi di un settore nuovo ed in crescita, compatibilmente con le risorse puntiamo sempre a migliorare la qualità dei nostri eventi su temi come: produzione, esperienza live e per, chi ci segue da casa, promozione in avvicinamento all’evento. Ovviamente se l’evento ha uno sponsor, dialoghiamo costantemente per capire che tipo di esposizione e visibilità è richiesta.

In che modo cercate di far avvicinare più pubblico?

Ci siamo accorti nel tempo che la crescita di pubblico passa molto di più attraverso la costanza e la qualità dei contenuti, rispetto ad una comunicazione aggressiva nei confronti del nuovo pubblico completamente estraneo al mondo gaming. Stiamo abituando la nostra community ad eventi che si ripetono con cadenza regolare ed è molto più semplice allargare la nostra audience dall’interno e attraverso i feedback positivi di chi già ci segue.

Come pensate che questo settore possa crescere in Italia?

Due concetti fondamentali: sostenibiltà e professionalizzazione. Per sostenibilità intendiamo la possibilità per tutti gli operatori di crescere proporzionalmente al sistema, non rimanendo soffocati dalla mancanza di risorse ma provando nel contempo ad investire sempre per aumentare la qualità media del lavoro. La professionalizzazione riguarda invece il concentrarsi sul migliorare costantemente le rispettive competenze, evitando di provare ad aggiungere attività collaterali che rischiano di disperdere energie e risorse economiche. Organizzatori, team, sponsor e publisher a volte sconfinano in aree lontane il loro core business, spesso con scarsi risultati.

Servizio a cura di GEC - Giochi Elettronici Competitivi


© RIPRODUZIONE RISERVATA