Emma Marrone: «Voglio stupire il mio pubblico»

Dopo i concerti di aprile a Tokyo e Las Vegas, il 16 maggio parte da Roma il tour di "Essere qui" l'ultimo disco di inediti della cantante salentina
Emma Marrone: «Voglio stupire il mio pubblico»© Luisa Carcavale
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Emma va alla conquista del mondo. Dopo i successi nei confini nazionali, la cantante salentina, infatti, ha allargato la cerchia dei suoi fan pubblicando il suo ultimo lavoro “Essere qui” in Giappone (13 aprile, ndi). Ed è proprio nella terra del Sol Levante – a Tokyo nello specifico – che Emma terrà un concerto esclusivo il prossimo 21 aprile in occasione della terza edizione di “Italia, Amore Mio! 2018” per poi volare a Las Vegas e replicare, il 25 aprile, alla “Billboard Latin Music Week”. Due appuntamenti internazionali che precedono il tour vero e proprio che vedrà la cantante salentina protagonista per tutto il mese di maggio sui palchi dei palazzetti più importanti d’Italia. Il debutto? Il 16 maggio al Palalottomatica: «Roma è diventata la mia seconda casa… Mi aspetto tanto affetto come sempre».

 

Emma ed “Essere qui”, ad aprile, conquistano il Giappone. Più grande la responsabilità o la soddisfazione?

«Diciamo 50 e 50. È una grande scommessa». 

Prima Tokyo e poi Las Vegas: cosa si aspetta da questi due live e come tornerà Emma da questa

esperienza?

«Spero di trasmettere emozioni e forza a un pubblico che non conosce niente di me. Se sarò apprezzata sarà una grande soddisfazione, tornerò a casa con un bagaglio carico di ricordi e di nuove esperienze».

A maggio, invece, partirà il tour vero e proprio. Come si sta preparando? E che spettacolo sarà?

«Sto preparando tutte le energie possibili e mantenendo la concentrazione sull’obiettivo, stupire ancora una volta il mio pubblico… Saranno loro a giudicare il mio spettacolo. Io non dico nulla per scaramanzia». 

Il debutto a Roma. Che accoglienza si aspetta dai fan della Capitale che le hanno sempre dimostrato un grande affetto negli anni?

«Roma è diventata la mia seconda casa… Mi aspetto tanto affetto come sempre».

Il 16 maggio sarà al Palalottomatica, ma se potesse scegliere un luogo all’aperto della Capitale dove le piacerebbe esibirsi?

«Mi piacerebbe suonare sul piazzale del Gianicolo, il mio posto preferito. Dove si può ammirare la grande bellezza di Roma».  

Torniamo a “Essere qui”. Che disco è e cosa rappresenta nella crescita artistica di Emma?

«È un disco che ama rischiare, sincero, senza sovrastrutture, rappresenta l’ennesimo punto di partenza e la voglia consapevole di continuare a fare questo mestiere». 

Dopo averlo riascoltato per intero la prima volta, qual è la prima cosa che ha pensato?

«Ero semplicemente felice». 

A tre mesi dalla pubblicazione, soddisfatta di come sta andando il disco?

«Sono felice che il pubblico abbia colto questo mio cambiamento... Per tutte le cose difficili ci vuole del tempo prima di tirare le somme».

Nel presentare “Essere qui” ha dichiarato: “Questo disco rappresenta la vittoria della serenità contro l’insicurezza”. Quali erano le insicurezze di Emma? E oggi si sente finalmente serena?

«Sono sempre stata una ragazza insicura nonostante l’apparenza non lo dimostri. Non mi sono mai sentita all’altezza delle situazioni e sono sempre stata molto critica, quasi cattiva con me stessa. Ho fatto pace con questo lato del mio carattere e ho capito che non posso tenere tutto sotto controllo».

E artisticamente e non solo come si sente oggi Emma?

«Mi sento in divenire…Sento che può cambiare sempre tutto. Tutto scorre, per fortuna!».

Qual è il brano che più la rappresenta e perché?

«Ogni brano rappresenta una parte di me e sono tutti collegati tra di loro». 

In “Sottovoce” canta: “Ho fatto molti errori, lo dicono i fatti”. A cosa si riferisce?

«Tutti sbagliamo, ma in pochi lo ammettono. Io non ho mai nascosto la testa sotto la sabbia e mi sono sempre presa le mie responsabilità».

A questo disco hanno collaborato tanti nomi eccellenti della musica italiana. Queste collaborazioni cosa le hanno lasciato?

«Un senso di gratitudine e di orgoglio».

Qualcuno con cui vorrebbe lavorare almeno una volta nella vita?

«Vasco Rossi». 

Com’è Emma lontana dai riflettori?

«Mi piace leggere e andare al cinema. Mi piace camminare per tutta Roma a piedi e amo bere un buon vino rosso davanti a un panorama spettacolare».

E qual è il luogo dove le piace rifugiarsi?

«Casa mia. O tra le braccia degli amici veri».

Se dovesse scrivere una canzone che parla di Emma, quale sarebbe il titolo perfetto?

«Bella stronza! Scherzo (ride, ndi). Non lo so. Non saprei definirmi». 

Emma-sport: che rapporto c’è?

«Ottimo. Amo allenarmi, mi fa stare bene e mi aiuta a sfogarmi».

Segue il calcio?

«Ogni tanto sì, ma senza fanatismo». 

Progetti futuri?

«Adesso mi godo quelli presenti che sono già tantissimi». 

Un sogno nel cassetto?

«Ne ho tanti di sogni nel cassetto... ma piano piano li tirerò fuori».

La colonna sonora della sua vita?

«Le voci della mia famiglia».


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