Tutti i derby d'Italia e tre libri sul grande ciclismo

Dalle grandi stracittadine alle sfide provinciali, il grande romanzo delle rivalità italiane; e poi l'impresa di Nibali al Tour, l'epica di Bartali e il caso Fiorenzo Magni
Tutti i derby d'Italia e tre libri sul grande ciclismo
Massimo Grilli
5 min

Sapreste dare un nome alle protagoniste del derby del Tigullio? E lo sapevate che tanti anni fa il principe degli arbitri, Concetto Lo Bello, riuscì ad allontanarsi dallo stadio di Angri solo perché si travestì da Carabiniere? E’ uno splendido viaggio trasversale nel calcio italiano più vero, quello di Vincenzo Paliotto, che già ci aveva convinto parlandoci delle grandi rivalità delle sfide in Europa e nel Mondo. Questa volta, il suo sguardo si è fermato tra i nostri confini ma il risultato è altrettanto affascinante, proprio per le tante differenze anche storiche e politiche esistenti nelle varie regioni del nostro Paese con il carico di sano (più meno) provincialismo che il nostro Campanile dimostra ancora in tante circostanze, non escluso il mondo del pallone, senza tralasciare gli incidenti e anche i lutti (dalla morte nel 1920 di un guardalinee, Augusto Morganti, in seguito agli scontri tra Viareggio e Lucchese, fino alla tragedia di Paparelli) che hanno accompagnato le nostre stracittadine. Ecco quindi che si comincia dai grandi derby delle principali città (Torino, Milano, Roma, Genova) fino a concentrarsi - e qui i curiosi di storie del calcio potranno trovare le pagine più gustose - nelle rivalità regionali e provinciali, che nulla o quasi hanno da invidiare ai confronti metropolitani. Leggere della sfida infinita tra Matera e Potenza, delle prodezze di Dirceu con l’Ebolitana, della rivalità atavica tra Cavese e Salernitana, e poi dei derby del Po, dei Fiori, del Chienti, delle Torri, è divertente e istruttivo, perché ci fa anche capire chi siamo e dove va il nostro calcio.
I DERBY D’ITALIA, le rivalità del calcio italiano; di Vincenzo Paliotto, Urbone Publishing, 401 pagine, 16 euro.

Sono i giorni del Tour de France, la più grande corsa a tappe del calendario internazionale, ed ecco tre libri per soddisfare la voglia di leggere degli appassionati di ciclismo.
Cominciamo con una storia tratta proprio dalla Grande Boucle, con il trionfo di Nibali di quattro anni fa che il collega Pastonesi - raccogliendo le confidenze del corridore siciliano - fa sorgere
dall’andamento della quinta tappa del Tour, la più temuta in quanto si svolgeva sul pavé leggendario dell’Arenberg, celebre teatro della Parigi-Roubaix. Quel giorno lo Squalo dello Stretto non vinse, ma dal suo terzo posto trasse la consapevolezza di avere la forza e una squadra in grado di sorreggerlo all’inseguimento della maglia Gialla, che indossò poi trionfalmente fino a Parigi. E’ una storia però che parte anche da più lontano, da una bicicletta segata dal papà a Messina, una lezione che Nibali conserverà per sempre. Si parla di Tour de France e la mente corre subito a Gino Bartali, che quella corsa vinse due volte e che soprattutto, nell’edizione del 1948, con le sue imprese transalpine riuscì - secondo la leggenda che ancora si tramanda - a “distrarre” l’opinione pubblica italiana, sconvolta dall’attentato a Togliatti di pochi giorni prima, che avrebbe potuto trascinarci verso la rivoluzione. Con l’attenzione e la “terzietà” dello storico, Stefano Pivato (di cui ricordiamo l’imperdibile “I terzini della borghesia”, sugli albori ottocenteschi del gioco del calcio) riprende e riaggiusta le fila dei fatti sportivi e politici di quei giorni, dipingendo uno splendido ritratto di un eroe dello sport immerso nel clima da Guerra Fredda, del Bartali cioè “Cattolico e Democristiano” messo a confronto con il Coppi “Comunista”. L’atmosfera pesante del Secondo Dopoguerra, con il suo carico di violenze da vendicare, è protagonista anche del bellissimo libro di Bernardi su Fiorenzo Magni, grande campione (tre volte vincitore del Giro d’Italia), considerato il terzo incomodo nel duello tra Coppi e Bartali. Magni aveva sposato la causa della Repubblica Sociale Italiana e nel 1944 aveva partecipato come Camicia Nera alla battaglia di Valibona, in cui morì il comandante Ballerini, mito della Resistenza toscana. Fu processato per questo nel 1947 e poi assolto grazie all’amnistia Togliatti, ma non fu mai davvero perdonato, anche dall’ambiente del suo ciclismo. Una storia di bicicletta e di lotte partigiane, di documenti processuali e testimonianze di vecchi partigiani, di interviste a Indro Montanelli e di fischi al Vigorelli di Milano, sullo sfondo di un’Italia uscita in ginocchio dalla guerra.
LA QUINTA TAPPA, di Vincenzo Nibali con Marco Pastonesi; Edizioni Rizzoli Lizard, 191 pagine, 18 euro.
SIA LODATO BARTALI, il mito di un eroe del Novecento; di Stefano Pivato, Castelvecchi Editore, 158 pagine, 17,50 euro.
IL “CASO” FIORENZO MAGNI, l’uomo e il campione nell’Italia divisa; di Walter Bernardi, Ediciclo Editore, 347 pagine, 18 euro.


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