Italia-Germania 4-3, la leggenda continua; e 20 storie di campioni che non si sono arresi

Cinquant'anni dopo, la leggenda di Italia-Germania 4-3 vista da Nando Dalla Chiesa e Riccardo Cucchi; e poi storie di campioni, da Federica Pellegrini a Jonah Lomu, che nei loro momenti più difficili hanno tratto la forza per tornare grandi
Italia-Germania 4-3, la leggenda continua; e 20 storie di campioni che non si sono arresi
Massimo Grilli
5 min

Per chi l’ha sofferta in televisione e non si stanca di rivederla (almeno la mezzora finale…), per chi era troppo giovane ma ne sente parlare in continuazione, per chi l’ha vissuta da adolescente, in piena notte, con la partecipazione nel salone “buono” di tutta la famiglia affiliati compresi, come quella signora, nostra dirimpettaia, che venne a bussare alla porta sull’1-2 quasi in lacrime, maledicendo i tedeschi, lei profuga istriana. Ecco altri due libri (curiosamente ma inevitabilmente con lo stesso titolo) per rivivere quella straordinaria avventura notturna, resa immortale dai tempi supplementari con il loro carico di emozioni a ripetizione. In verità, quella di Nando Dalla Chiesa è la riedizione - con una nuova prefazione aggiornata ai tempi del Covid - del suo libro pubblicato nel 2001. Dalla Chiesa si sofferma naturalmente sui protagonisti della partita ma è più interessato al contesto sociale, a quella Italia che «per la prima volta aveva giocato all’attacco, senza cautele tattiche e con il cuore a mille». Per lui quella partita «resta, cinquant’anni dopo, proprio di fronte alla tragedia nazionale improvvisa, una bandiera piantata nella storia del nostro Novecento. Le perdite del 2020 non sono state e non saranno né poche né indolori. Ma l’Italia del 4-3 non è stata solo una squadra di calcio. E può tornare». L’approccio di Riccardo Cucchi è naturalmente diverso, più da cronista: analizza l’andamento della gara, rivisita lo spirito di quella squadra, da Riva Rombo di Tuono alla stirpe operaia e arcigna di difensori quali Burgnich e Poletti, riprende una sua intervista a Schnellinger - ignaro protagonista, con il gol dell’1-1 al 90’ che regalò alla partita i tempi supplementari - rievoca i Padri della Patria della Rai di cui è stato degnissimo erede, da Nando Martellini, che si «rimproverava di avere ecceduto nel commento», come ricorda la figlia Simonetta, a Enrico Ameri, che raccontando alla radio la rete del 4-3 non riesce a capire subito chi ha raccolto il cross di Boninsegna, prima di aggiungere, «Rivera, ha segnato Rivera», per tuffarsi infine nei ricordi di un’altra semifinale mondiale con i tedeschi, di quel Germania-Italia 0-2 - con Cucchi questa volta protagonista in prima persona con il suo commento radiofonico - che fu probabilmente la partita più bella del trionfo del 2006.
LA PARTITA DEL SECOLO, Italia-Germania 4-3: storia di una generazione che andò all’attacco e vinse; di Nando Dalla Chiesa, Solferino Editore, 205 pagine, 11,50 euro
LA PARTITA DEL SECOLO, storia mito e protagonisti di Italia-Germania 4-3; di Riccardo Cucchi, Piemme Edizioni, 139 pagine, 16,50 euro.

«Sarebbe stato facile morire. E invece no. E’ successo altro. E’ successo che Zanardi ha deciso di mettersi di traverso con la morte, così come la sua auto si era messa di traverso sulla pista. Zanardi ha deciso di sopravvivere, di rimboccarsi le maniche e diventare leggenda». C’è anche un capitolo dedicato ad Alex Zanardi - mentre noi aspettiamo un nuovo miracolo, dopo quello avvenuto nel 2001 a seguito del terribile incidente in Germania in una gara del campionato Cart - in questa bella e coinvolgente rassegna di campioni che non si sono mai arresi, nello sport come nella vita. Venti capitoli, venti biografie, donne e uomini che hanno saputo cogliere anche dai loro momenti più oscuri la molla per riagguantare quella vita che sembrava potergli sfuggire, per dare un senso ai loro (e ai nostri) giorni. Da Assunta Legnano, che vive la sua cecità come la spinta per lanciare più lontano il suo “peso”, a Greg Louganis, che da una ferita mentre si tuffava dal trampolino ha tratto la forza per il suo “coming out”; da Federica Pellegrini, esperta di cadute dolorose e rivincite trionfali, con la sua Araba Fenice tatuata sul corpo, al partigiano Valdemaro Menichetti, nome di battaglia Nuvolari, che ha pagato con la vita, a 18 anni, la sua voglia di lottare per un’Italia finalmente libera; e poi Michael Jordan, Djokovic, Pantani, Vanessa Ferrari, Deborah Compagnoni, Usain Bolt e Justin Gatlin… Tra infortuni, guerre, lotte per l’emancipazione femminile, incidenti, storie di persone - prima che di campioni - che con l’esempio e le loro vittorie imperfette hanno inciso anche nelle nostre vite di uomini comuni.
VITTORIE IMPERFETTE, storie di donne e uomini che non si sono arresi; di Federico Vergani, prefazione di Sandro Fioravanti, edizioni Lab DFG, 256 pagine, 14,50 euro.


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