Il Mourinho segreto e la rivalità senza fine tra Brasile e Argentina

Dal Porto alla Roma, l'uomo Mourinho e il tecnico vincente. E poi dalla storia alla Coppa America, la sfida infinita tra Brasile e Argentina
Il Mourinho segreto e la rivalità senza fine tra Brasile e Argentina
Massimo Grilli
4 min

«Era il 9 marzo del 2004, un martedì sera. Il giorno dopo, in Inghilterra non si parlava d’altro: di quel tizio in cappotto scuro che si era messo a correre e a saltare come un matto sulla linea laterale di Old Trafford». Quella folle corsa di Josè Mourinho per andare a gettarsi sul mucchio dei giocatori del Porto che festeggiavano il gol qualificazione di Costinha, ai danni del Manchester United, nella gara di ritorno degli ottavi di finale della Champions League, colpì l’immaginazione di tanti appassionati e addetti ai lavori, tra cui anche l’autore di questo libro, uno dei più noti giornalisti inglesi, ex capo corrispondente di “The Sun”. Quella vittoria sorprendente fu il punto di svolta della carriera di uno degli allenatori più vincenti e carismatici del calcio moderno, capace nelle settimane successive di andare a vincere la Champions e poi di trasferirsi in Inghilterra, al Chelsea, autoproclamandosi “Special One” durante la presentazione. Per quindici anni, quindi, Robert Beasley ha seguito la carriera, i trionfi e le delusioni del tecnico portoghese, seguendone anche da lontano i cambi di casacca, assecondandone gli eccessi istrionici senza risparmiargli critiche e il risultato è questo bel libro, un interessante spaccato dell’uomo Mourinho, oltre che del tecnico vincente. I trionfi inglesi, il triplete interista, le faticose stagioni spagnole contro il rivale Guardiola; ma anche divertenti aneddoti (quella volta che fu stregato, in un albergo di Los Angeles, dal passaggio nella hall di Jennifer Aniston… “Brad Pitt è proprio un coglione!”, sbottò davanti alla squadra, riferendosi al recente divorzio tra i due divi), e poi le litigate con alcuni colleghi (Wenger e Benitez su tutti), le polemiche sul “pullman piazzato davanti alla sua porta”, i rapporti con i grandi campioni che ha allenato, da Lampard a Ibrahimovic, fino ad arrivare al suo sbarco nella Capitale. Quasi venti anni di calcio mondiale, con Mourinho sempre al centro dell’attenzione.
MOURINHO, tutte le sfide, le lotte e i successi dello Special One; di Robert Beasley, edizioni Bur Rizzoli, 336 pagine, 16 euro

«I brasiliani amano odiare gli argentini, e gli argentini odiano amare i brasiliani». In questa estrema sintesi, opera del sociologo Pablo Alabarces, c’è tutta la rivalità storica tra due nazioni sudamericane, che i due popoli sembrano aver semplicemente trasferito dalle guerre del diciannovesimo secolo ai moderni campi di calcio. Brasile contro Argentina è Pelè contro Maradona, Messi contro Neymar (anche se i due sono molto amici) è la sfida infinita tra due diversissimi modi di vivere il mondo del pallone. «I calciatori brasiliani hanno la creatività e la leggerezza di un samba, quelli argentini la passione sfrenata e la precisione tecnica di un tango; per noi il calcio è tragico, per loro non lo è», e qui invece le parole sono di Roberto Perfumo, campione dell’Albiceleste degli Anni Sessanta. Eppure il primo confronto tra le due nazionali (20 settembre 1914, 3-0 per l’Argentina) si svolse in un clima di grande festa e fair play. Pochi anni dopo, il contesto però era già cambiato, e lo spareggio - allo stadio Gasometro de Boedo, di Buenos Aires, davanti a 80 mila spettatori - per la Coppa America del 1937 (che in Brasile ancora ricordano come “O jogo da vergonha”) fu disputato in un clima pesantissimo con rissa finale a spese dei giocatori brasiliani, che non poterono nemmeno rifugiarsi negli spogliatoi, perché li trovarono chiusi a chiave… Da questa contrapposizione eterna Mello ne ha tratto un libro molto documentato e interessante, partendo dalle origini del calcio nelle due nazioni fino ad arrivare alle sfide dei giorni nostri, dalla nascita della contrapposizione tra Buenos Aires e Rio de Janeiro ai grandi campioni - che hanno reso più forti tante squadre della nostra Europa - dalle grandi delusioni che hanno fatto la storia delle due nazionali (qui però il Brasile è nettamente in vantaggio...) all’ultima finale di Coppa America dello scorso luglio, decisa da una prodezza di Di Maria. Brasile e Argentina, due mondi destinati perennemente a scontrarsi. Anche per il nostro divertimento, dobbiamo ammetterlo.
DALLA POLVERE ALLA GLORIA, come Argentina e Brasile sono diventate regine del calcio; di Niccolò Mello, Bradipolibri, 176 pagine, 18 euro


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