Max Pezzali, tra 883 e Harley-Davidson

Il noto cantautore ha confessato pensieri e passioni su musica e due ruote in occasione del Salone dell'EICMA 2019
Max Pezzali, tra 883 e Harley-Davidson
Diego D'Andrea
3 min

Uno dei cantautori più apprezzati del panorama, ma anche un grande appassionato di due ruote, soprattutto di Harley-DavidsonMax Pezzali, sin dai tempi degli 883, ha fatto scandire il ritmo della sua musica da quello delle motociclette della Casa di Milwaukee. Una passiona a tutto tondo, che ci ha svelato al Salone dell'EICMA 2019.

Max, se dovessi scattare un’istantanea del settore due ruote, cosa vedremmo in foto?

«Le immagini sarebbero due. Una più analitica, l’altra più istintiva, passionale. Nella prima si vedrebbe un motociclismo che, rispetto al passato, guarda con più attenzione alle piccole cilindrate e alle due ruote “utili” e “utilitarie”, con un ottimo rapporto qualità/prezzo e magari senza troppe rinunce allo stile. Un genere capace diattirare motociclisti nuovi e motociclisti di ritorno. Un ottimo modo per girare in città in maniera facile, divertendosi, senza spendere una fucilata.

L’immagine più istintiva, invece, rappresenta la moto come stile di vita, elemento identitario, e non come semplice mezzo di trasporto. Qui i soldi non si spendono per andare dal punto A al punto B, ma perché c’è dietro una narrativa, un modo di vivere differente il mondo esterno e la strada. Per quanto riguarda i giovani, però, purtroppo questa cosa si sta perdendo. Il quattordicenne di oggi non è come il quattordicenne della mia generazione, che si sporcava le mani in garage per truccare il motorino. Le due ruote non sono più un momento di emancipazione, di libertà, il modo per raggiungere gli amici...».

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Passiamo al tuo universo motociclistico. Dell’Harley hai fatto una vera e propria bandiera, nella musica e nella vita. Hai persino aperto una concessionaria. Ma ami solo le custom made in USA, o ti piace anche altro?

«A me piacciono in generale tutte le moto con aspetto classico. Le Triumph, le BMW. Vengo da una generazione per la quale le moto avevano quell’aspetto lì, un serbatoio, un manubrio e un fanale. Poi amo le special, le café racer, realizzazioni artigianali dove spesso si parte da una motocicletta e si va al contrario, si va a spogliarla, a togliere anziché ad aggiungere».

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Vi abbiamo incuriosito? Volete sapere cos'altro ci ha svelato Max Pezzali sulla sua passione a due ruote? Sul nuovo numero di In Moto in edicola, o in versione digitale (qui), trovate l'intervista completa.


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