Tutto elettrico dal 2035: siamo davvero sicuri?

Toyoya investe non soltanto sullo sviluppo di vetture elettriche ma anche sul miglioramento delle tecnologie tradizionali e carburanti alternativi
Tutto elettrico dal 2035: siamo davvero sicuri?© EPA
Massimo Ghenzer
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La vendita delle elettriche non decolla come previsto e la domanda sulla fattibilità del 100% elettrico per il 2035 sorge spontanea. In UK, il secondo Paese in Europa per la diffusione dell’elettrico, la quota di vendite nel 2023 è pari a quella del 2022. Nell’Europa del Sud siamo al palo e solo là dove esistono generosi incentivi statali l’elettrico viene venduto. Un discorso a parte è quello delle società di noleggio. Hanno acquistato le elettriche in grande numero, ma la domanda del noleggio elettrico langue e il valore dell’usato è inferiore a quello previsto. La Hertz negli Stati Uniti ha deciso di vendere 20.000 elettriche del parco totale in quel Paese proprio perché la domanda di noleggio elettrico è inferiore alle aspettative e per gli eccessivi costi di gestione e manutenzione. Inoltre, la Hertz ha deciso che sostituirà le vetture elettriche con quelle tradizionali a combustione interna che hanno più domanda. I prezzi di vendita di queste vetture elettriche usate in USA sono la metà e a volte un terzo del nuovo e sono un vero affare per chi le compera, ma sono anche un problema per il mercato dell’usato elettrico in generale con una probabile riduzione dei prezzi e/o della domanda.

I nodi vengono al pettine e lo stesso Akio Toyoda al recente Salone dell’Auto di Tokyo ha ribadito il concetto che anche nell’era dell’elettrico i motori endotermici con tecnologia ibrida e non solo possono contribuire a ridurre le emissioni nocive. Toyoda ha aggiunto, che il primo costruttore del mondo, continuerà a investire nella tecnologia dei motori tradizionali per migliorarli. Inoltre sta studiando anche l’idrogeno come propulsore. Questo non significa che Toyota non investa anche sull’elettrico, in particolare progettando batterie solide, meno care, con maggiore autonomia e più leggere. Stiamo tornando a una visione meno ideologica e più concreta della transizione energetica. Si investe non soltanto sullo sviluppo di vetture elettriche ma anche sul miglioramento delle tecnologie tradizionali e carburanti alternativi. Il punto centrale è proprio quello di continuare gli investimenti nel miglioramento delle varie tecnologie, per proseguire nella transizione ecologica e allo stesso tempo assecondare i desiderata dei consumatori che non sono propensi ad affidare le proprie scelte di mobilità soltanto all’elettrico.


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