Serie A Sassuolo, De Zerbi: «Decimo posto? E' la nostra Champions»

Il tecnico neroverde: «Dallla gara con il Torino capirò chi ha l'interruttore sempre acceso. I granata? Forti e affamati, sono stati costruiti per andare in Europa»
Serie A Sassuolo, De Zerbi: «Decimo posto? E' la nostra Champions»© LAPRESSE
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SASSUOLO - Intervistato in conferenza stampa alla vigilia della gara casalinga contro il Torino, la terzultima di questo campionato, il tecnico del Sassuolo Roberto De Zerbi inizia così: "CI aspetta una bella partita e cercheremo di fare risultato. Una gara che ci può permettere di chiudere in un piazzamento prestigioso, il decimo posto. Una partita difficile a cui teniamo molto. Mi aspetto un Torino forte e affamato. Una squadra costruita per arrivare in Europa, conosciamo il loro valore". Sull'annata che si sta per concludere: "La lotta salvezza non ci ha mai coinvolto. Quando si parla dei piazzamenti di fine anno bisogna fare valutazioni approfondite. Dipende anche dal calendario finale, con quali motivazioni si incontrano. Incontrare oggi la Juve o il Torino o l'Atalanta è diverso. Bisogna valutare chi per primo è arrivato al traguardo e noi siamo arrivati per primi rispetto all'altro treno di squadre che ci seguono ed è un risultato importante per il Sassuolo perché il decimo posto è una Champions League con noi". Capitolo formazione:"Tutti a disposizione tranne Marlon che non è a pieno regime. Locatelli avrebbe giocato ma ha avuto una settimana travagliata. Adjapong non è ancora pronto per giocare dall'inizio. Da qui all'inizio giocherà la squadra che ritengo possa offrirmi più garanzie. La nostra motivazione per la gara di domani? Andare in uno stadio importante contro una squadra forte è motivante anche per noi ma noi vogliamo arrivare decimi, è questa la nostra motivazione. Non è poco, è tantissimo. Vale per la società e per i giocatori. Da qua si vedono quelli che hanno una mentalità di un certo tipo, quelli con l'interruttore sempre acceso come canta Vasco Rossi".

IZZO E GLI SQUINZI - Armando Izzo poteva essere protagonista in neroverde, invece scelse di abbaracciare il granata: "È un giocatore importante. Quando ti chiama il Torino che ha tradizione, la scelta può ricadere sull'altra squadra, è normale. Izzo rimane un giocatore molto forte ma chi abbiamo preso non è inferiore. Izzo ha carattere, esperienza nel campionato italiano ma io sono contento dei giocatori che ho allenato quest'anno". Torino-Sassuolo fu la prima partita in serie A degli emiliani. "Partendo dal 2013, dal primo Torino-Sassuolo necessita di una risposta. Il Sassuolo è fortunato ad avere la proprietà che ha. Gli Squinzi non sono proprietari normali e i risultati spiegano la forza e i sacrifici della società. Stiamo crescendo e ora arriva il difficile perché dopo 6-7 anni di salvezza, bisogna capire come fare uno step in più perché possiamo farlo. Bisogna aumentare la mentalità, spingere di più coi giocatori e completarci, come Sassuolo. Noi stiamo cercando di bruciare le tappe, stiamo cercando di fare le cose serie. Siamo cresciuti e maturati come squadra. Ferrari ad esempio è maturato tantissimo, o Berardi che è diventato completo e all'inizio non lo vedevo così. Se riusciamo a migliorarci, con una rosa più specifica, più esperta, cresciamo tutti e allora può crescere anche l'ambizione, l'obiettivo. Ad oggi, come ho già detto, siamo dietro a 10-11 squadre. Oggi siamo davanti alla Fiorentina in classifica ma come valori globali siamo indietro a loro. Non è detto che siamo superiori a Cagliari e Spal perché per esperienza noi siamo inferiori anche alla Spal. Se vediamo le presenze in campo noi siamo inferiori. Se la Spal va a giocare a Chievo e si porta 4mila tifosi, noi siamo inferiori. La realtà è questa. Abbiamo però tanto per crescere, con alle spalle una proprietà importante. Sono orgoglioso di stare qua ma non possiamo cambiare la realtà".


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