Locatelli 6
Nella partita a scacchi va a prendere Cataldi in pressing, al contrario riceve il trattamento speciale di Guendouzi se è la Juve in possesso. La determinazione non manca, prende il giallo per un fallo su Castellanos (era diffidato, salterà la finale). Viene messo in mezzo nello sviluppo del 2-0.
Rabiot 6,5
Forza impressionante nelle gambe, è quello che regge più di tutti a centrocampo, che argina e riparte con identica foga. Strappa appena ha campo davanti a sé, niente male i duetti con Chiesa che preoccupano la difesa della Lazio.
Kostic 6
Parte basso che più basso non si può, sulla linea dei difensori. Un passaggio sballato rischia di far partire il contropiede di Guendouzi, sinistro calibrato meglio sui calci piazzati. Suo il cross raccolto da Weah sul secondo palo che sposta passaggio del turno e giudizi.
Vlahovic 5
Braccato da Romagnoli, servirebbe un gioco di sponda migliore per alleggerire il forcing biancoceleste e permettere alla Juve di distendersi. Troppo centrale (e poco potente) il tiro sull’assist di Chiesa, a Mandas basta allungare il piede per deviare. Serataccia fino in fondo: poco cattivo a porta vuota e Marusic lo anticipa, poi incrocia il destro sfiorando il palo. Dire che è poco è fargli un complimento.
Milik (36’ st) 7
Un attimo, un paio di minuti appena, per decidere la qualificazione: la mette dentro da due passi, è il tocco che spinge la Juventus alla finale del 15 maggio. Risolve la pratica trasformando in uno zuccherino la sconfitta all’Olimpico.
Chiesa 6,5
Tra i più vivi. Tiene sui contrasti e si gira, si allarga dalla parte di Kostic con l’obiettivo di creare la superiorità numerica e mandare in tilt Hysaj. Lo scambio con Rabiot, con cross per Vlahovic, non meritava una mezza ciccata. Intraprendente, uno degli ultimi a mollare. Alcaraz (46’ st) sv