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Kvaratskhelia stile Gervinho: l’asse sinistro di Rudi Garcia al Napoli

Difesa alta, sovrapposizioni, inserimenti dei centrocampisti: Khvicha e Victor le armi in più del tecnico francese  

Neanche una settimana con il gruppo al completo a Dimaro, con tutti i nazionali, con il vero Napoli insomma, e appena 45 minuti con i nove/undicesimi della squadra che verosimilmente esordirà a Frosinone il 19 agosto: sarà il ritiro di Castel di Sangro, in programma da oggi al 12 agosto, a offrire tutte le risposte possibili. La premessa è d’obbligo e non è una scusa: Rudi non ha ancora avuto il tempo materiale di assemblare la squadra per bene e soprattutto di mixare il suo credo, i principi del suo calcio con l’impianto tecnico-tattico ereditato da Spalletti. Una base straordinaria, considerando la magnifica cavalcata dei campioni d’Italia, ma il pilota della fuoriserie è cambiato e ognuno ha il suo modo di guidare. Qualcosa, dicevamo, s’è intravista nel corso degli allenamenti - tanto lavoro con il pallone, oltre alla solita intensità della preparazione atletica - e soprattutto nella seconda amichevole del ciclo in Val di Sole. Qualcosa d’interessante del suo 4-3-3 (che diventa 4-5-1 in fase difensiva): a cominciare dal possesso meno prolungato e dalla propensione a sviluppare il gioco e le incursioni soprattutto dalla fascia sinistra. Il lato di Kvaratskhelia: un po’ come accadeva ai tempi della Roma con Gervinho, una spada che colpiva e infilzava. Kvara a sinistra e Di Lorenzo a destra, un’ala vera che parte sul binario e scambia con l’esterno alto: stile Maicon della Roma, una sorta di regista del cambio di passo sulla fascia. E ancora: aggressione alta della difesa e inserimenti della mezzala di turno, con servizio dagli esterni. Non è un caso che Zielinski abbia ricamato l’assist e Anguissa abbia segnato il gol del pareggio con la Spal. Poi, beh, quasi scontato: la ricerca della profondità, della felicità, con Osimhen. Il terminale. Il tormento. Il centravanti da 30 gol: c’est plus facile, per dirla come Rudi.

La sinistra

E allora, alla maniera di Garcia. Il nuovo Napoli sta nascendo, anzi sta sbocciando: l’allenatore ha seminato sulle Dolomiti e ora raccoglierà in Abruzzo. I carichi di lavoro saranno distribuiti diversamente e gli aspetti tattici saranno curati più approfonditamente: del resto, oggi la squadra partirà al completo e sin dal primo allenamento di d omani allo stadio Teofilo Patini il gruppo sarà al completo. O quasi: arriverà un difensore, magari un mediano e un esterno. Si vedrà. Fatto sta che le prime indicazioni hanno sottolineato l’importanza delle sovrapposizioni sulle fasce, degli inserimenti dei centrocampisti e dell’asse sinistro: Kvara un po’ come il Gervinho della Roma di Rudi, dicevamo. Kvara che con la Spal ha battuto angoli e punizioni: novità assoluta. E ancora: scambi stretti con Zielinski, un po’ la chiave dei cambi tattici, l’uomo della r ifinitura che sa attaccare lo spazio e strappare. Gioco nello stretto, triangoli e manovra a due tocchi (massimo), e poi in verticale: Osi è il maestro dell’ultima voce. Ma sarà anche il perno: le esercitazioni spalle alla porta in allenamento, dai e vai, sono un po’ la sintesi di una variabile tattica che prescinde dalla profondità. E ancora: con la Spal si sono intravisti intensità e pressing, nonostante le tossine. Soprattutto all’inizio: prima del diluvio e dell’inevitabile apnea da fatica.

Jack ala

Tra le novità più interessanti, la posizione di Raspadori: Rudi ha parlato di varianti, di capacità di cambiare il sistema in corsa e di adattabilità; e forse la prova con la Spal di Jack a destra nel tridente con Osi e Kvara è una di quelle soluzioni possibili per il futuro che va al di là dell’assenza di Lozano nel caso specifico. Per ricavare nuovi spazi a un giocatore veloce, rapido contro l’uomo, bravo tecnicamente, a rifinire e chiudere.

La fame

Il resto, beh, lo farà la mentalità. La fame. Un elemento che Rudi cita sistematicamente, a ripetizione. Insiste e fa bene: il Napoli è molto competitivo - anche in attesa del sostituto di Kim - ma le motivazioni possono renderlo ancora più forte.

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