Le mancano, a fine allenamento, le sfide contro di lui al tiro da 3 punti?
"Le facciamo ancora. L'ultima a Pesaro. E ho vinto io di poco. Però ero in canotta e pantaloncini mentre Gigi in borghese. Ho sfruttato il vantaggio».
Rifarebbe tutte le scelte compiute fino ad oggi?
«Non ho rimpianti. Rigiocherei ogni partita, ogni minuto, ogni secondo, prendendo gli stessi tiri. Tutto va contestualizzato al momento. Altrimenti non si cresce. Giuste o sbagliate che siano state, erano e restano le mie scelte».
In Ungheria, assente Melli, il capitano sarà Polonara. Come sta vivendo Achille questa investitura?
«Siamo felicissimi per lui. È un ragazzo eccezionale con cui sto legando sempre di più anche fuori dal campo. Vederlo protagonista a Pesaro è stato molto bello. Ha affrontato con forza una situazione difficile (il tumore ad un testicolo, ndc) e ha vinto».
La sua famiglia è originaria di Agropoli, dove è nato anche un’altra ottima ala, Donato Avenia. C'è qualcosa di particolare lì nell'aria?
«Secondo me il merito è delle mozzarelle di bufala. A parte gli scherzi, credo sia un semplice caso».
A proposito di mozzarelle, a Berlino le arrivano?
«No, troppo distante. Mi mancano perché le adoro. Città bellissima Berlino, anche se la vivo poco, visto che spesso siamo in viaggio».
Oggi Berlino e domani Salt Lake City visto che i diritti su di lei sono passati da Detroit, dove è finto Fontecchio, agli Utah Jazz?
«Non ho un’ossessione per la NBA. Certo, sono felice delle attenzioni, però ora devo pensare alla partita contro l'Ungheria, alla stagione con l'Alba, quindi al preolimpico e poi, spero, alle Olimpiadi, il mio sogno da bambino. Concentrarmi su quello che potrebbe succedere mi farebbe solo sprecare energie che invece devo mettere sul presente».